Stop al caporalato in Sicilia, Oranfrizer sigla il patto: "Ripulire le filiere"
Oranfrizer, azienda catanese leader della produzione di agrumi, ortofrutta e spremute, in Sicilia dice stop al caporalato, al lavoro nero, all'evasione contributiva, ponendo la firma sul primo Protocollo per l'eticita' e la legalita' del lavoro nel territorio, sottoscritto con Flai Cgil e Fai Cisl insieme ad un'altra azienda del settore agrumicolo siciliano, la Coa srl. A siglarlo Nello Alba, amministratore unico della realta' produttiva che ad oggi occupa 420 dipendenti. Il protocollo prevede l'integrale applicazione delle leggi, dei contratti, degli standard di sicurezza in materia di lavoro e pone in essere l'intento di richiedere anche ai fornitori di Oranfrizer, all'atto di stipula dei contratti, le documentazioni aziendali che attestino la regolarita' contributiva e il rispetto della contrattazione collettiva. "Il nostro obiettivo - spiega Nello Alba - e' contagiare legalmente il comparto agrumicolo siciliano, costantemente danneggiato da frequenti episodi di abuso spesso alla ribalta della cronaca. Non tutte le filiere sono sporche. Abbiamo piantato le nostre radici in Sicilia e riteniamo di poter intervenire sulla nostra filiera. E' un'emergenza contrastare chi vuole crescere speculando sui diritti dei lavoratori". Se chi opera l'intermediazione illecita di manodopera negli agrumeti e chi si ostina a non versare i contributi trova spazio sui mercati, ragiona l'imprenditore, "saremo vittima di una concorrenza sleale impossibile da contrastare. L'illegalita' ci danneggia, ci frena, ci limita. Vogliamo propagare etica e legalita' nel nostro settore e contiamo anche sull'intervento dello Stato affinche' possa impedire la commercializzazione di tutti i frutti raccolti e prodotti illegalmente".