Truffe, coniugi in manette a Brindisi: sequestro da 1,3 milioni
Beni per 1 milione 300.000 euro sono stati sequestrati dai finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Brindisi che hanno eseguito un provvedimento del Tribunale di Lecce emesso ai sensi del codice antimafia nei confronti di due coniugi, principali indagati dell'operazione denominata "Reservoir Dog", arrestati il 29 gennaio scorso su disposizione del gip del Tribunale brindisino, per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata.
In particolare, gli accertamenti patrimoniali condotti dalle Fiamme Gialle, coordinate dalla Procura della Repubblica di Brindisi, hanno evidenziato una manifesta "sproporzione" tra i redditi dichiarati ed il patrimonio posseduto dai due che hanno consentito di avvalorare la richiesta di sequestro anticipato finalizzato alla successiva confisca. I coniugi, secondo l'accusa, sarebbero "persone abitualmente dedite a traffici delittuosi e che, per la condotta ed il tenore di vita sproporzionato rispetto al reddito dichiarato, vivono con i proventi derivanti dalle predette attivita' illecite". Conseguentemente i militari hanno posto i sigilli a 8 immobili, di cui uno ad Asiago (Vi), 2 autovetture, 6 polizze assicurative e 6 conti correnti, tutti rientranti nella disponibilita' degli indagati. Nel dispositivo del provvedimento il Tribunale ha disposto che dell'esecuzione del decreto sia dato avviso all'Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalita' organizzata.