Napoli, sequestrati beni per 45 milioni a fratelli legati boss Zagaria
Un sequestro beni per circa 45 milioni di euro e' stato eseguito dalla polizia di Caserta nei confronti di Silvestro e Gaetano Balivo e loro familiari. Il provvedimento emesso dalla sezione per l'applicazione misure di prevenzione Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su proposta della Direziona Nazionale Antimafia nasce dalla ricostruzione investigativa dei complessi rapporti tra famiglia Balivo e quella del boss Michele zagaria, che ha portato a individuare un patrimonio mobiliare e immobiliare loro riconducibile. Sigill, dunque, a 5 societa' operanti nel settore edile e dei prodotti ortopedici, a numerosi rapporti finanziari in 14 diversi istituti bancari, a 9 auto, 3 autocarri e una moto, nonche' a oltre 100 tra immobili, fabbricati e terreni a Caserta, nella sua provincia e a Fiuggi. Le indagini della Squadra molta di Caserta riguardano i due fratelli destinatari del 2005 di una misura cautelare insieme ad altre 28 persone, provvedimento che contestualmente aveva visto il sequestro del Centro Commerciale Jambo di Trentola Ducenta. Gaetano Balivo, in particolare, per gli inquirenti ha costantemente fornito supporto alla latitanza nell'ex primula rossa e insieme al fratello deve rispondere di associazione a delinquere di stampo mafioso. Gaetano Balivo aveva un rapporto fiduciario con Zagaria e non solo provvedeva spostarlo sul territorio, ma ne diramava anche gli ordini e investiva i proventi delle attivita' illecite dei Casalesi facendo da prestanome in numerosi rapporti commerciali. In cambio ha avuto la possibilita' di imporre i propri prodotti e di essere esente dal pagamento del 'pizzo' al clan. Non secondario il ruolo del fratello, che ha assicurato a Zagaria la disponibilita' delle sue aziende e del suo patrimonio nell'aggiudicazione di appalti e servizi, nonche' una quota dei guadagni.