Acqua a Marzamemi, il sindaco di Pachino Bruno replica a Gennuso
Il sindaco di Pachino, Roberto Bruno, chiede a Nuovo Sud il diritto di replicare alle affermazioni fatte dall'onorevole Gennuso, sul "caso del pozzo di Maccari", non attivo dopo un'indagine di polizia, vigili urbani di Noto e vigili del fuoco di Siracusa. Notizia da noi pubblicata in data 21 settembre 2018 (leggi). Diciamo al sindaco Bruno ed al suo ufficio per la Comunicazione, che non c'era bisogno di invocare l'articolo 8 della legge sulla stampa, perchè questa testata è libera e democratica e dà a chiunque la possibilità di replica, a condizioni che non ci siano insulti o diffamazione a chichessia, perchè la direzione del giornale ne risponde davanti la legge per omesso controllo.
QUESTA LA REPLICA DEL SINDACO DI PACHINO "Non entro nemmeno nel merito degli sproloqui di Gennuso sull’acqua, poiché tutto l’iter è ovviamente legittimo e trasparante. Pare chiaro, invece, il tentativo del deputato più assenteista della storia dell’Ars (accusato di istigazione a delinquere e una lunga serie di reati) di voler sollevare ad arte un inutile polverone per provare vanamente a nascondere i suoi affari poco chiari legati all'acqua. E queste affermazioni non sono mie mere illazioni, ma quanto emerge dal processo secondo rito direttissimo in cui Gennuso è imputato per frode, truffa ed adulterazione di sostanze alimentari (acqua, nello specifico) nell’ambito dell’erogazione idrica in contrada Granelli, appannaggio per un decennio dell’omonimo consorzio, guidato proprio da Gennuso, effettuata senza alcuna autorizzazione e speculando per anni sugli ignari utenti".
Per dovere di cronaca ricordiamo ai nostri lettori ed agli interessati, che l'onorevole Gennuso, è imputato nel processo "Acque salate" e che, ad oggi non ha riportato alcuna condanna. Essere indagato o imputato non è una sentenza.