Spese pazze all'Ars, il giudice: "Non commette reato il singolo deputato"
Il singolo deputato regionale siciliano non puo' rispondere di peculato perche' non ha il possesso materiale del denaro appartenente al gruppo parlamentare di cui fa parte. E' quanto afferma, nelle motivazioni della sentenza riguardante Salvatore Lentini, il Gup di Palermo Marco Gaeta. Nel provvedimento, con il quale il 4 luglio scorso l'ex esponente dell'Udc e componente dell'Assemblea regionale siciliana era stato scagionato dall'accusa di peculato, si stabilisce un principio in base al quale il reato relativo alla cosiddetta vicenda delle spese pazze dell'Ars, puo' al limite essere commesso dal capogruppo ma non dal singolo componente. Il processo riguardava la presunta appropriazione di 1.208 euro da parte dell'ex parlamentare, che avrebbe preso il denaro come rimborso del carburante utilizzato per la sua Audi A4, per spostarsi e affrontare viaggi che sosteneva essere istituzionali. Il giudice Gaeta, dopo avere affermato che in realta' l'appropriazione sarebbe stata di poco meno di 4 mila euro, ricorda che ad avere il possesso materiale del denaro non era Lentini ma il suo capogruppo. "Traspare con nitidezza - si legge nella sentenza - l'assenza del necessario presupposto della condotta di peculato, ossia la disponibilita' materiale e giuridica del denaro oggetto della contestata appropriazione. Risulta infatti che l'imputato utilizzava il proprio denaro per effettuare i rifornimenti e in un momento successivo, esibendo le relative schede carburante compilata al momento dei vari rifornimenti, ne chiedeva il rimborso. Rimborso che il presidente del gruppo, cosi' come chiarito in sede di interrogatorio, normalmente autorizzava, anche in considerazione le funzioni di presidente di commissione legislativa all'epoca ricoperte da Lentini".