"Paghi e ti diplomi": la polizia ne sequestra 22 tra Ispica, Rosolini e Licata
La Guardia di finanza e la Procura di Agrigento hanno scoperto un gruppo criminale dedito alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione e la fede pubblica, con particolare riferimento all'indebito rilascio di diplomi di maturità. I reati sarebbero stati commessi ''grazie alla dimostrata ed incondizionata connivenza di pubblici ufficiali: preside e insegnanti ed incaricati di pubblico servizio, personale di segreteria appartenenti a quattro distinti istituti paritari''. L'operazione - che ha portato anche al sequestro di 22 diplomi di scuola media superiore irregolarmente conseguiti nell'anno scolastico 2014/2015 e ingenti somme di denaro - è stata chiamata "Diplomat". Ad occuparsi dell'inchiesta è stato il nucleo di polizia Economico-Finanziaria della Guardia di finanza di Ragusa, inchiesta inizialmente incardinata alla Procura di Ragusa e successivamente trasferita, per competenza territoriale, ad Agrigento.
Le indagini, intraprese nel 2014, sono ruotate intorno ad un centro di istruzione privato, con sede a Ispica in provincia di Ragusa e a Rosolini in provincia di Siracusa. Gli investigatori hanno svelato che gli studenti coinvolti sono stati solo formalmente iscritti negli istituti paritari di Acireale in provincia di Catania, e di Licata e Canicattì in provincia di Agrigento, e si sono recati a scuola solo per la simulazione delle prove didattiche. Agli esami di maturità si sono presentati circa 100 studenti all’anno e, grazie a docenti compiacenti, sono stati più che agevolati nel superamento degli esami sia scritti che orali, tramite la concessione, tra l’altro, dell’uso del telefono cellulare e delle classiche “cartucciere”. Addirittura, nel corso dell’esame scritto di italiano, i titoli dei temi sono stati sviluppati da un pool di professori, opportunamente organizzato per la circostanza. E poi i temi sono stati distribuiti agli studenti con una e-mail oppure dai docenti interni. E per le prove scritte delle altre materie, gli studenti hanno ricevuto in sede di esame fogli con le soluzioni già indicate. È stato inoltre accertato che nessuno degli alunni ha mai sostenuto interrogazioni orali, contrariamente a quanto risulta dai registri scolastici. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati carteggi scolastici falsi, documenti extracontabili sugli incassi, denaro contante e titoli di credito per 511.000 euro, ritenuti essere il provento delle attività delittuose. La presunta associazione a delinquere, a lavoro sin dal 2007, avrebbe conseguito nel corso degli anni circa 2.100.000 euro di introiti illeciti eludendo fiscalmente le imposte dirette per 1.400.000 euro, l’iva, l’imposta sul valore aggiunto, per 215.000 euro, e l’irap, l’imposta regionale sulle attività produttive, per 1.120.000 euro. Complessivamente sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria 80 persone di cui, oltre agli organizzatori, una settantina tra presidi, professori e personale di segreteria operanti tra Ispica, Rosolini, Licata, Canicattì e Acireale, per reati di truffa, falso, abuso di ufficio e rivelazione di segreti di ufficio. L’inchiesta “Diplomat” è stata trasferita successivamente alla Procura della Repubblica di Agrigento per competenza territoriale. E l’ufficio inquirente diretto da Luigi Patronaggio ha sequestrato ingenti somme di denaro a fine probatorio e 22 diplomi di scuola media superiore irregolarmente conseguiti nell’anno scolastico 2014/2015 da altrettanti soggetti.
(Nella foto il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio)