Agricoltura: Sicilia meno bio, al palo migliaia pratiche e 235 milioni
L'Associazione nazionale Italia Bio ha indirizzato una lettera all'assessore siciliano all'Agricoltura per chiedere un incontro urgente sui temi delle principali emergenze dell'agricoltura biologica e sullo stato di attuazione delle misure del Psr Sicilia che riguardano l'importante comparto. Nel corpo della lunga lettera il presidente di Italia Bio, Ignazio Garau, ha soprattutto richiamato l'attenzione sul ruolo strategico che riveste l'agricoltura biologica in seno all'agricoltura italiana. L'allarme di Italia Bio riguarda soprattutto il caso Sicilia in seno al caso nazionale e cioe' le risorse destinate al settore sono "scandalosamente esigue". Secondo Italia Bio, infatti, "nel panorama nazionale l'agricoltura biologica copre il 15% della superficie agricola in Italia e riceve meno del 3% dei finanziamenti europei e nazionali, per un ammontare di appena 963 milioni di euro su un totale di 41,5 miliardi di euro destinati a sostenere l'agricoltura italiana. Cui bisogna si aggiungere i circa 21 miliardi del co-finanziamento nazionale". E se possibile peggiore e' la situazione della Sicilia, considerato che in Sicilia la superficie certificata biologica rappresenta ben il 31% della Sau regionale. Le richieste che Italia bio intende rivolgere all'assessore sono anche di ordine pratico. Tra questi emblematica la misura del Psr sull'insediamento giovani imprenditori. Un bando dal valore di ben 235 milioni di euro che rischiano di non essere spesi per intero e di penalizzare proprio i giovani che intendono insediarsi in un'azienda biologica. Nello specifico si chiede il riconoscimento dei 12 punti previsti dal bando ai "giovane imprenditore" che subentrano in aziende biologiche che commercializzano per almeno il 50% sul mercato bio. Altra emergenza per le aziende biologiche siciliano e' rappresentata dall'impasse della misura sul contributo alle aziende bio che dovrebbe compensare i maggiori costi che le aziende sostengono per realizzare le produzioni biologiche. Ad oggi a causa di una serie di anomalie procedurali afferenti al sistema Agea non si riesce a sbloccare il pagamento di circa 1200 pratiche relative all'anno 2015 e circa 2.100 pratiche del 2016. Nella lettera si chiede "un intervento risolutivo che dopo ben tre anni di attesa possa risolvere la problematica e dare sollievo alle aziende bio che intanto sono chiamati a sostenere gli alti costi di certificazione a carico delle aziende".