Ragusa, ospedale Maria Paternò Arezzo: disservizi e proteste
Che le strutture sanitarie del territorio ibleo presentino delle criticità è, purtroppo, un fatto acclarato, malgrado gli sforzi del personale medico e paramedico per garantire una dignitosa assistenza ai pazienti. Ma ci sono delle disfunzioni a cui i vertici dell’Azienda sanitaria provinciale dovrebbero porre rimedio al più presto. Le ultime segnalazioni arrivano dal reparto di oncologia dell’ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa. Le carenze, documentate dalle foto di alcuni pazienti, parlano chiaramente: dall’ascensore fuori servizio e, quindi, inutilizzabile, ai secchi nel corridoio per raccogliere l’acqua piovana che filtra dal soffitto. E, ancora, le macchie di umidità sul controsoffitto, accanto ai diffusori dell’impianto di climatizzazione. Fenomeni che si registrano, sempre più frequentemente, nelle giornate di pioggia. Ma le segnalazioni non si esauriscono qui: immagini impietose quelle del bagno che viene utilizzato, o che dovrebbe essere utilizzato, dai pazienti che si trovano nella sala di attesa dell’ambulatorio di oncologia. Un bagno, viste le condizioni in cui si trova, da utilizzare soltanto in casi di estrema necessità. Altra segnalazione, quella che riguarda la mancanza di acqua calda nei bagni al servizio delle stanze di degenza, oltre alle perdite di acqua dagli scarichi dei lavandini. Crediamo che qualcuno dovrebbe intervenire al più presto per risolvere questi disservizi che non fanno certo onore alla sanità iblea.