Giustizia: mancano giudici a Palermo, stop ad arresti non urgenti
Con una circolare diramata ai giudici del suo ufficio, Cesare Vincenti, presidente dei gip-gup del tribunale di Palermo, ha invitato i colleghi a dare priorita' agli atti urgenti e a rinviare tutti gli altri, rimandando di fatto sine die l'emissione di misure cautelari reali come i sequestri, ma anche le archiviazioni, i decreti penali e le liquidazioni. Salteranno pero' anche i processi, le inchieste e le misure cautelari per i reati ritenuti di minore allarme sociale, dunque truffe, furti, rapine non importanti. Alza bandiera bianca l'ufficio di prima linea, che fa da referente, durante le indagini e fino al rinvio a giudizio, della Procura di Palermo. Situazione di emergenza, la descrive Vincenti nella lettera. La dotazione organica di ventotto unita e' infatti ampiamente disattesa: i magistrati in servizio sono adesso 17 e, a causa di trasferimenti non coperti da nuovi arrivi, sta per scendere a 15. E questo a fronte di una Procura che ha oltre sessanta pm. Situazione molto critica, quella dei Gip, spesso al centro di proteste e lamentele da parte dell'ufficio inquirente, proprio a causa dei ritardi nella emissione di misure cautelari: in alcuni casi ci sono inchieste che attendono da oltre un anno. I tempi adesso sono destinati ad allungarsi ancora. Vincenti indica infatti "come prioritaria la trattazione dei procedimenti con imputati sottoposti a misure cautelari o per reati di competenza della direzione antimafia o commessi contro la pubblica amministrazione". Prioritari anche i procedimenti in cui ci sono reati "che hanno prodotto grave danno alle persone offese, le proroghe delle indagini e le autorizzazioni ad effettuare intercettazioni". Tutto il resto puo' attendere. La giustizia, per carenza di magistrati, arrivera' quando potra'.