Pachino - Rosolini, intrappolati dall'acqua e dal fango: "Abbiamo visto la morte in faccia"
"Io e mia moglie abbiamo rischiato di essere inghiottiti dall'acqua e dal fango, ma anche una ventina di automobilisti sono rimasti intrappolati in questa strada maledetta, dove nessuno interviene per metterla in sicurezza". E' lo sfogo dell'avvocato Silvio Di Pietro che ieri sera insieme alla moglie, stava transitando sulla Pachino - Rosolini, la Provinciale 26, tristemente conosciuta come la "strada della morte". "Eravamo diretti a Rosolini quando alle 22,30 nella zona si è abbattuto un temporale. Dieci minuti di diluvio sono bastati per allagare la strada. Acqua, fango e detriti, hanno invaso la sede stradale. La mia auto si è fermata nel curvone, nelle vicinanze della Cantina Elorina. La prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di abbandonare il veicolo per metterci in salvo. - racconta il professionista - Fortunatamente con noi non c'era nostro figlio, rimasto dai nonni. Ho immediatamente chiamato i carabinieri per potere fare intervenire i vigili del fuoco, ma nessuno si è visto. Ma dovevo fare qualcosa per rimuovere la mia auto in panne, perchè ferma in curva e con visibilità quasi allo zero per il potente acquazzone, avrebbe potuto provocare serissimi incidenti stradali. Così soltanto il coraggio di un mio amico, C.G., ha evitato peggiori conseguenze. E' arrivato sul posto con il suo Daily ed è riuscito ad agganciare un cavo d'acciaio alla mia auto per spostarla da quella curva pericolosa". L'avvocato Di Pietro dice che la storia non si fermerà al racconto di una serata nefasta. "Ma dove sono i soccorsi in questa zona - dice - Se ieri sera sulla Pachino - Rosolini ci fossero stati dei feriti sarebbero morti tra l'acqua ed il fango".
Sulla vicenda che questa mattina ha fatto il giro di Rosolini, interviene anche il deputato della zona, Pippo Gennuso. "Sono almeno tre anni che denuncio la pericolosità di questa strada, sia alla ex Provincia che al Prefetto di Siracusa. Ho anche fatto l'elenco delle persone che ci hanno rimesso la vita, ma ad oggi interventi strutturali sulla Provinciale 26 non ne sono stati fatti. Aspettano - dice con ironia Gennuso - che ci scappi il morto? E' solo una vergogna. Bisogna intervenire con immediatezza. Siamo stanchi di piangere altri morti".