Ospedali di Avola e Noto, Razza conferma la Rete Ospedaliera
All'indomani del vertice tenutosi tra l'Assessore Regionale alla Sanità Ruggero Razza e i sindaci di Avola (Luca Cannata) e di Noto (Corrado Bonfanti), pare sia stato raggiunto l'obbiettivo per quanto riguarda l'argomento della rifunzionalizzazione degli ospedali di Avola e Noto su decreto regionale. Al di là di ogni presa di posizione campanilistica, l'Assessore Razza ha confermato il nuovo modello sanitario che verrà adottato sulle due strutture ospedaliere. "E' evidente che in questo percorso deve essere accantonato il concetto di "Ospedalcentrismo" e abbracciare quello di un ripensamento alla sanità globale - ha affermato il Referente Civico per la Salute Pubblica Bartolomeo Padua, soddisfatto per l'esito positivo della riunione tenutasi con l'assessore Razza - adesso concentriamoci sul nuovo modello sanitario e sulle sue direttive. Il resto si tratta solo ed esclusivamente di pura demagogia, ho sentito parlare nelle ultime riunioni politiche riguardanti la commissione speciale che si è istituita a Noto per quanto riguarda l'Ospedale di Noto. A mio avviso tale commissione vuole solo mantenere lo status quo dell'ospedale coinvolgendo anche i comuni limitrofi. Prima di fare tutto ciò è chiaro - continua il Dottor Padua - che bisogna fare un'attenta analisi in termini numerici per quanto riguarda il funzionamento delle strutture, le intenzioni del legislatore, la disponibilità e la movimentazione del personale addetto riportato in termini di costi/benefici e sopratutto raggiungendo i parametri di efficienza/equità che i servizi sanitari vogliono offrire. La rifunzionalizzazione dei due ospedali è già un passo avanti, Avola si occuperà dei soggetti con patologie acute e Noto sarà una struttura che si occuperà dei soggetti post-acuti. Tutto questo è chiaro che nel corso del tempo sarà soggetto a implementazioni e migliorie della macchina sanitaria, tutti quanto vorremmo un grande ospedale provinciale, ma questo quando può accadere? Fra vent'anni minimo, il resto è solo demagogia politica, sopratutto quando si parla di condividere un progetto politico che riguarda l'aumento dei posti di degenza con un numero pari a 119 posti letto ritenuti mancanti da uno studio della commissione speciale. E il rapporto sull'analisi del bacino di utenza? E i costi da sostenere su personale e strutture da implementare e potenziare? Parliamo invece del P.T.A di Noto e rete specialistica e diagnostica,siamo più realisti, allo stato attuale i diversi ambulatori specialistici sono privi degli appositi strumenti di diagnostica sarà necessario quindi rimodulare, riorganizzare il “processo territoriale” di guisa che il P.T.A. Strutturale di Noto possa essere riferimento certo per i bisogni di salute dei Cittadini limitando gli accessi impropri od inappropriati versus Strutture Ospedaliere restituendo ad esse la funzione di cure non trattabili in regime ambulatoriale. Inoltre - conclude Padua - il Distretto sanitario di Noto è in “soffererenza” e ha una situazione di “criticità permanente” a causa di una distratta gestione tecnico-amministrativa, si chiede che la “costruzione“ del P.T.A. Strutturale sia affidata ad un Commissario straordinario che ponga in essere ogni iniziativa tecnica e competente finalizzata a costruire un “impianto sanitario” (P.T.A.) credibile ed efficiente, condiviso e concertato con le Istituzioni locali dei comuni della zona Sud della Provincia di Siracusa, per le opportune e conseguenti scelte strategiche sanitarie." E' chiaro che siamo ancora lontani da un modello sanitario equo ed efficiente con un organizzazione che raggiunge standard capillari nel territorio, ci deve essere l'impegno da parte di tutti e sopratutto informare i cittadini utenti e assisterli nei loro bisogni sanitari,senza trascurare il legame struttura ospedaliera-territorio,un binomio di fondamentale importanza legato al concetto di sanità globale.
Giuseppe Campisi