Coldiretti: "A rischio fake' un prodotto alimentare su quattro"
A rischio "fake" nel carrello della spesa un prodotto alimentare su quattro che non riporta obbligatoriamente l'origine in etichetta, dai salumi alle marmellate, dai ragu' ai sottoli, dal succo di frutta al pane fino al latte in polvere per bambini. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti presentata in occasione del Forum internazionale dell'agricoltura e dell'alimentazione di Cernobbio dove e' stata presentata con il Commissario europeo alla Salute, Vytenis Andriukaitis, la petizione europea "Eat original! Unmask your food" ("Mangia originale, smaschera il tuo cibo") per chiedere alla commissione di Bruxelles di agire sul fronte della trasparenza e dell'informazione al consumatore sulla provenienza di quello che mangia.
"In un momento difficile per l'economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l'obbligo di indicare in etichetta l'origine di tutti gli alimenti", ha sottolineato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. "Oltre quattro italiani su dieci (42%) - ha ricordato - sono disponibili a pagare oltre il 10% in piu' pur di avere garantita l'origine Made in Italy del prodotto dal campo alla tavola secondo l'indagine Coldiretti/Ixe'". La petizione e' un'iniziativa autorizzata dalla stessa commissione con la Decisione (Ue) 2018/1304 pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea L 244 del 28 settembre 2018 a firma del vice presidente Franz Timmermans e che gode del sostegno di numerose organizzazioni e sindacati di rappresentanza al fianco della Coldiretti: dalla Fnsea (il maggior sindacato agricolo francese) alla Ocu (la piu' grande associazione di consumatori spagnola), da Solidarnosc (storico e importante sindacato polacco) alla Upa (l'Unione dei piccoli agricoltori in Spagna), da Slow Food a Fondazione Univerde a Gaia (associazione degli agricoltori greci). Hanno gia' aderito tra gli altri il vicepremier e ministro degli Interni Matteo Salvini, il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi di Maio, e il ministro delle Politiche agricole e del Turismo Gian Marco Centinaio. L'obbligo di indicare l'origine e' una battaglia storica della Coldiretti che, con la raccolta di un milione di firme alla legge di iniziativa popolare, ha portato all'approvazione della legge n.204 del 3 agosto 2004. L'Italia e' all'avanguardia in Europa grazie al pressing della Coldiretti che ha fatto scattare anche l'obbligo di indicare in etichetta l'origine per pelati, polpe, concentrato e degli altri derivati del pomodoro grazie alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale 47 del 26 febbraio 2018, del decreto interministeriale per l'origine obbligatoria sui prodotti come conserve e salse, oltre al concentrato e ai sughi, che siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro. Il 13 febbraio 2018 era entrato in vigore l'obbligo di indicare in etichetta l'origine del grano per la pasta e del riso, ma prima c'erano stati gia' diversi traguardi raggiunti: il 19 aprile 2017 e' scattato l'obbligo di indicare il Paese di mungitura per latte e derivati dopo che il 7 giugno 2005 era entrato gia' in vigore per il latte fresco e il 17 ottobre 2005 l'obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy mentre, a partire dal 1 gennaio 2008, vigeva l'obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro. A livello comunitario - conclude la Coldiretti - il percorso di trasparenza e' iniziato dalla carne bovina dopo l'emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 e' d'obbligo indicare varieta', qualita' e provenienza nell'ortofrutta fresca. Dal primo gennaio 2004 c'e' il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l'obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele e' stato raccolto, mentre la Commissione Europea ha recentemente specificato che l'indicazione dell'origine e' obbligatoria anche su funghi e tartufi spontanei. L'obbligo di indicare l'origine e' una battaglia storica della Coldiretti che, con la raccolta di un milione di firme alla legge di iniziativa popolare, ha portato all'approvazione della legge n.204 del 3 agosto 2004. L'Italia e' all'avanguardia in Europa grazie al pressing della Coldiretti che ha fatto scattare anche l'obbligo di indicare in etichetta l'origine per pelati, polpe, concentrato e degli altri derivati del pomodoro grazie alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale 47 del 26 febbraio 2018, del decreto interministeriale per l'origine obbligatoria sui prodotti come conserve e salse, oltre al concentrato e ai sughi, che siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro. Il 13 febbraio 2018 era entrato in vigore l'obbligo di indicare in etichetta l'origine del grano per la pasta e del riso, ma prima c'erano stati gia' diversi traguardi raggiunti: il 19 aprile 2017 e' scattato l'obbligo di indicare il Paese di mungitura per latte e derivati dopo che il 7 giugno 2005 era entrato gia' in vigore per il latte fresco e il 17 ottobre 2005 l'obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy mentre, a partire dal 1 gennaio 2008, vigeva l'obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro. A livello comunitario - conclude la Coldiretti - il percorso di trasparenza e' iniziato dalla carne bovina dopo l'emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 e' d'obbligo indicare varieta', qualita' e provenienza nell'ortofrutta fresca. Dal primo gennaio 2004 c'e' il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l'obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele e' stato raccolto, mentre la Commissione Europea ha recentemente specificato che l'indicazione dell'origine e' obbligatoria anche su funghi e tartufi spontanei.