Banda della "spaccata" nel Ragusano, altri 5 arresti: cerchio chiuso
Trentadue colpi contestati tra spaccate, furti d'auto e rapine. Chiuse le indagini sulla cosiddetta banda delle spaccate che ha seminato il panico nei primi mesi di quest'anno nel territorio ibleo. La Squadra Mobile assieme agli agenti dei commissariati di Comiso e Vittoria ha chiuso il cerchio, ed eseguito gli ordini di cattura emessi dal gip di Ragusa a seguito delle indagini coordinate dalla Procura. Raggiunti dai provvedimenti gli ultimi cinque componenti della banda nella terza tranche dell'operazione "Ariete" che ha portato alla cattura di 13 malviventi. La banda è riuscita a compiere anche 8 spaccate in una notte, spesso per accaparrarsi pochi spiccioli ma devastando i locali, utilizzando vecchie auto rubate come "ariete" per sfondare vetrine e saracinesche. Facevano base a Vittoria ma si muovevano in tutta la provincia. Le cinque misure cautelari prevedono la custodia in carcere per quattro degli ultimi componenti della banda e un provvedimento di custodia ai domiciliari. Solo uno degli ultimi presunti autori dei colpi, è di origine straniera.
I destinatari del provvedimento cautelare in carcere sono: Gabriele Meli, 20 anni, già detenuto, Salvatore Bulbo, di 24, Paolo Scafidi, di 36, che era di domiciliari per altra causa, e Mahmoud Moussa, 38 anni, egiziano. Il Gip ha disposto gli arresti domiciliari per Kevin Lo Monaco, di 20 anni. Grazie alle telecamere di videosorveglianza pubbliche e private è stato possibile alla polizia trovare i primi indizi che permesso di attivare intercettazioni sugli indagati. La banda era ben organizzata nonostante la giovanissima età di quasi tutti gli appartenenti. Ognuno di loro aveva un ruolo: chi rubava le auto, chi effettuava i sopralluoghi e chi coordinava le fasi di attuazione dei furti con spaccata. Durante le indagini, personale della squadra mobile di Ragusa e del commissariato di Vittoria hanno sventato decine di colpi già programmati dal gruppo. Dalle intercettazioni telefoniche è emerso anche la pericolosità dei suoi componenti. Erano sempre in cerca di soldi per soddisfare le proprie esigenze personali e quando non poteva realizzare le spaccate consumava altri reati, tra questi pure una rapina ad un minimarket dove hanno puntato un grosso coltello alla gola del titolare per farsi consegnare 100 euro. Non esitavano davanti a nulla ed erano pronti ad usare violenza contro le vittime, come nel caso di una rapina consumata. In quella occasione Meli, Fidone e Giordanella (quest'ultimo vantandosi con la fidanzata), raccontavano della rapina ai danni di un esercente al quale avevano "spaccato la faccia" e che volevano colpire nuovamente.