Palermo blindata, comincia il vertice sulla Libia: resta l'incognita Haftar
Una Palermo blindata ospiterà oggi e domani la Conferenza sulla Libia, presente anche il premier italiano, Giuseppe Conte; Haftar vorrebbe però disertare il vertice. Mogherini sarà invece ad Algeri per il dialogo Ue-Algeria sulla lotta al terrorismo. Rimangono un'incognita le intenzioni del generale che controlla la Cirenaica, il quale non gradisce l'avvicinamento di Serraj alla Fratellanza musulmana. Conte al quotidiano La Stampa: "Superare lo stallo, non si tratta di allearsi con l'uno o con l'altro". Occorre superare lo stallo in cui versa da tempo il processo politico libico. Ma soprattutto occorre prevenire l'escalation di violenza di cui abbiamo avuto un ampio assaggio nei mesi scorsi", sostiene Conte intervistato dal quotidiano torinese, "abbiamo promosso un evento inclusivo e stiamo parlando con tutti con pragmaticità ma anche estrema chiarezza. Non stiamo improvvisando e non coltiviamo ambizioni velleitarie, ma credo che l'Italia abbia la responsabilità e la capacità di svolgere un ruolo utile in questo processo così come nell'intera area mediterranea".
I 'NO SUMMIT' IN STRADA A PALERMO "CONTRO I FALSI PACIFISTI"
Il centro storico di Palermo ieri sera e' stato invaso da un corteo di mille giovani dei centri sociali della citta' per la "Street Parade" organizzata contro la Conferenza internazionale per la Libia di oggi e domani, "e la conseguente militarizzazione della citta'". E oggi pomeriggio, dalle 17, si replica, da piazza Marina a Piazza Verdi, nel centro di Palermo, davanti al Teatro Massimo, comunque a distanza di sicurezza da Villa Igiea, dove si tiene il vertice. I manifestanti criticano "le politiche guerrafondaie e i falsi processi di pacificazione, contro la speculazione sui poveri e la discriminazione razziale, contro una citta' militarizzata e negata di cui non si e' piu' liberi abitanti ma ostaggio dei potenti e delle loro necessita'. Traffico stravolto per giorni, proibiti i parcheggi e chiuse le scuole delle aree prospicienti il Grand Hotel, perquisizioni nelle case". Insomma, "solo grandi disagi a danno dei palermitani per un vertice che assume, ancor prima di iniziare, le sembianze di un grande flop". "Non possiamo accettare - afferma Nicola Calcavecchia dei centro sociali palermitani - che la nostra citta' ci venga sottratta per permettere lo svolgimento di un summit assolutamente inutile (dal momento che cio' di cui, sostanzialmente, si discutera' sara' come spartirsi i resti della Libia per renderla una zona franca dove sospendere i diritti umani e incarcerare migliaia di migranti), parecchio dispendioso economicamente e che, peraltro, si manifesta come fallito. Oltre all'assenza dei grandi capi di Stato al posto dei quali vi saranno i semplici delegati, da sottolineare la defezione di una delle fazioni libiche, particolare non da poco se si considera che l'intento manifesto del summit era proprio quello di trovare un accordo tra le fazioni". A loro, chiude Alessandro Tagliarini, giovane dei centri sociali palermitani, "i lussuosi alberghi e i salotti per le conferenze, a noi le strade e le piazze della nostra citta' da vivere e attraversare come meglio crediamo".