Palermo, la detenzione di Gulotta diventa spettacolo teatrale
A diciotto anni Giuseppe Gulotta, giovane muratore con una vita come tante, viene arrestato e costretto a confessare l'omicidio di due carabinieri ad Alkamar, una piccola caserma in provincia di Trapani. Gulotta ha vissuto ventidue anni in carcere da innocente e trentasei anni di calvario con la giustizia. Alla sua storia e' ispirato lo spettacolo "Come un granello di sabbia", che debutta domani alle 21, nella Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo. A dare voce a Gulotta e agli altri protagonisti di questa incredibile vicenda e' Salvatore Arena, che ha scritto il testo, con la consulenza storica dello stesso Gulotta e di Nicola Biondo, insieme a Massimo Barilla.
Le scene sono di Aldo Zucco, le musiche di Luigi Polimeni e le luci di Stefano Barbagallo. Diretto dallo stesso Arena e prodotto da Mana Chuma Teatro e Fondazione Horcynus Orca in collaborazione con La Pec, Giusto Processo e Rete Latitudini, lo spettacolo replichera' fino al 18 novembre. Sabato 17 novembre, al termine dello spettacolo, Giuseppe Gulotta e Nicola Biundo - autori del libro Alkamar - La mia vita in carcere da innocente (ed. Chiarelettere) - incontreranno il pubblico. L'omicidio dei due carabinieri, avvenuto il 27 gennaio 1976, e' legato a oscure trame nere, servizi segreti e uomini dello Stato che trattavano con gruppi neofascisti, traffici di armi e droga. Per far calare il silenzio sulla vicenda serviva un colpevole: Gulotta, un uomo qualsiasi, e' diventato pertanto il capro espiatorio, "come un granello di sabbia" all'interno di un enorme ingranaggio. Il suo calvario e' durato 36 anni, fino al processo di revisione (il decimo, di una lunga serie), ostinatamente cercato e ottenuto, che lo ha definitivamente riabilitato. Una storia dai contorni oscuri e tormentati e dalle conseguenze drammatiche e non risanabili.