Il femminicidio di Maria Zarba a Ragusa, chiuse le indagini
La polizia di Stato ha terminato le indagini tecnico-scientifiche sul brutale omicidio commesso a Ragusa lo scorso 11 ottobre. Vittima la 66enne Maria Zarba. Accusato per il delitto l'ex marito Giuseppe Panascia, 74 anni. Le tracce di sangue della vittima sui suoi indumenti e nella sua auto, hanno permesso di acclarare, secondo gli investigatori, quanto gia' fatto nelle prime 24 ore di indagini grazie alla ricostruzione compiuta con le immagini delle telecamere. La Scientifica ha effettuato una poderosa attivita' tecnica per far venire fuori quelle tracce di sangue che a occhio nudo non si notavano. Il fermo di indiziato di delitto disposto dalla procura della Repubblica di Ragusa era stato poi convalidato dal gip e aveva superato l'esame del Tribunale delle Liberta' di Catania. La Squadra mobile, intervenuta nelle immediatezze, non ha mai smesso di investigare fino a quando non ha completato tutte le attivita', anche di tipo tecnico-scientifico. L'accusa di omicidio e' aggravata dal fatto che e' stato commesso ai danni del coniuge legalmente separato. Oltre al sangue trovato a bordo del veicolo, le tracce repertate sugli indumenti indossati da Panascia al momento del fermo sono considerate inequivocabili. L'uomo aveva dichiarato agli investigatori che le macchie erano di cous cous, il suo piatto preferito e che di sicuro si era sporcato mentre cucinava. Nonostante la sua freddezza e la sua mancata confessione, gli investigatori non hanno mai smesso di indagare fino ai risultati ritenuti conclusivi delle analisi di laboratorio. Le indagini della Squadra mobile e gli accertamenti tecnici della Polizia Scientifica hanno permesso di ricostruire la dinamica dei fatti. Panascia nel pomeriggio di giorno 11, dopo l'ennesima discussione con la vittima, ha iniziato a colpirla probabilmente mentre era di spalle seduta in cucina a guardare la televisione. Dopo i numerosi colpi inferti alla donna che ha tentato in tutti i modi di difendersi, l'uomo si e' probabilmente cambiato d'abiti lasciando riversa a terra in una pozza di sangue l'ex moglie. Nonostante questo cambio di abbigliamento, l'uomo si e' sporcato di sangue i pantaloni la camicia e il maglione. Pochissimi elementi quasi impercettibili a occhio nudo sugli indumenti, ma notati dagli investigatori.
La Squadra mobile subito dopo il fermo dell'anziano aveva provveduto a farlo spogliare e consegnare tutti gli indumenti, compresi gli effetti personali e le scarpe. Questa scelta investigativa e' risultata vincente poiche' proprio sugli indumenti e nelle maglie dell'orologio sono state trovate tracce di sangue. Dopo il delitto, Panascia e' uscito da casa per raggiungere la sua automobile e mentre saliva in auto ha lasciato altre tracce di sangue quasi impercettibili proprio sul tappetino del veicolo. Oltre a quanto gia' provato dalle telecamere, ossia la sua permanenza in casa dove era stato consumato l'omicidio ed il suo allontanamento subito dopo a bordo della macchina, adesso ci sono le prove scientifiche effettuate dopo accurate e complesse analisi di laboratorio effettuate dalla Polizia Scientifica del Gabinetto regionale di Palermo. "La Polizia di Stato di Ragusa - afferma il capo della Squadra mobile, Antonino Ciavola - ha concluso le attivita' d'indagine in ordine ad un efferato crimine commesso ai danni di una donna che voleva solo separarsi definitivamente dal marito. L'apporto tecnico della Polizia Scientifica e' stato determinante per escludere ogni dubbio sulla responsabilita' dell'indagato".