Uno dei figli del boss di Avola tenta il suicidio lanciandosi sugli scogli
Avrebbe tentato di farla finita, ma gli interrogativi restano, i dubbi sono altrettanti. Uno dei figli del boss di Avola Michele Crapula, Aurelio " detto Christian", mercoledì notte avrebbe tentato il suicidio. L'ufficialità della notizia è stata confermata soltanto poco prima delle 14 di ieri, mentre la scorsa notte nonostante il trambusto di polizia, carabinieri e ambulanza del 118, con lampeggianti accesi in un tratto del lungomare, non veniva confermata. Il tentativo di suicidio di Christian Crapula si è verificato verso le 22,40. Secondo il rapporto delle forze dell'ordine il rampollo dei Crapula si sarebbe lanciato sugli scogli di Pantanello, fracassandosi. Questo almeno è la versione ufficiale su quanto accaduto. Nessun altro particolare è stato fornito, nè si è al corrente se qualcuno abbia potuto assistere alla mancata tragedia. Il gesto autolesionistico di Christian Crapula gli avrebbe provocato ferite sparse in tutto il corpo, ma le sue condizioni sono buone e non è mai stato in pericolo di vita. Il giovane è stato trasferito in ambulanza al Pronto soccorso dell'ospedale "Di Maria", dove i medici di turno hanno prestato le prime cure. Sulla vicenda, però, continua ad esserci il massimo riserbo. Il mancato suicida ufficialmente gestisce insieme alla compagna il bar Waikiki. E' il terzogenito del capomafia Michele Crapula, da sempre ritenuto vicino alla cosca di Noto dei Trigila. Del capo famiglia nel 2015 nel corso di un'udienza del processo "Knock out", il pentito di Avola Corrado Di Pietro raccontò che c'era un piano criminoso per uccidere Michele Crapula che per sua fortuna non fu mai messo in atto. Una strategia di stampo mafioso per dare un segnale forte di cambiamento degli equilibri nella gestione degli affari illeciti nella zona Sud della provincia di Siracusa.