Uccise lo zio a Licata a colpi di pistola, condannato a sedici anni
Il gup del tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, ha condannato a 16 anni di reclusione il diciannovenne Giuseppe Volpe, di Licata, accusato di avere ucciso lo zio Giacinto Marzullo, 52 anni, con quattordici colpi di pistola per dei contrasti di natura economica. L'omicidio, il 18 agosto dell'anno scorso, sarebbe avvenuto durante una discussione fra la madre dell'imputato, sorella della vittima, e Marzullo. I rapporti sarebbero stati tesi perche' la donna era stata accusata dal fratello di essersi appropriata della pensione dell'anziano padre e di avere beneficiato di una cospicua somma di denaro messa a disposizione da una zia. Volpe, durante una discussione animata fra la madre e lo zio, ha estratto una pistola, legamente detenuta, e ha esploso quattordici colpi all'indirizzo di Giacinto Marzullo, confessando poi tutto e facendo ritrovare l'arma dopo un breve tentativo di fuga. Il pubblico ministero Alessandra Russo aveva chiesto la condanna a 18 anni. La pena inflitta e' ridotta di un terzo per effetto del rito abbreviato.