Modica, il Comitato Pro Tribunale mette sotto accusa sindaco e Ministero
Il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, e il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, nel mirino del Comitato Pro Tribunale di Modica che si è riunito sabato mattina nella sala Spadaro del Comune. Era stato convocato per fare il punto sulla situazione venutasi va determinare a seguito delle scelte del Ministro della Giustizia Bonafede – il quale, ignorando gli impegni del Governo del Cambiamento e le richieste del Coordinamento Nazionale perla Giustizia di Prossimità – ha deciso di puntare sulla creazione dei discutibili Uffici di Prossimità, nonché della delibera della Giunta Comunale di Modica con la quale il Comune ha concesso parte dei locali a piano terra del Palazzo di Giustizia, in comodato gratuito, all’Inps ed alla Agenzia delle Entrate.
"Provvedimenti, nient’affatto coerenti con quanto previsto dal contratto di programma del Governo in carica, dal Coordinamento nazionale per la Giustizia di Prossimità e con gli impegni più volte assunti dal Sindaco di Modica", afferma il Comitato in una nota. e' stato, quindi, deciso di insistere nelle azioni intraprese per rimuovere ogni ostacolo che impedisce l’affermazione della giustizia nell’interesse del comprensorio del soppresso Tribunale di Modica.
Il Comitato, al termine della riunione, ha approvato un documentoi nel quale viene deciso di invitare il Sindaco di Modica alla immediata revoca della delibera di assegnazione dei locali, con diffida a non apportare comunque alcuna modifica alla struttura; proseguire l’azione nei confronti del Governo nazionale per conseguire gli obiettivi fissati dalla legge, ossia di risparmio di spesa e di maggiore efficienza di giustizia; incalzare il Governo regionale per rendere operativo l’impegno assunto dalla Assemblea in sede di approvazione della Legge di Stabilità per sostenere la gestione dei Tribunali di Modica, Mistretta e Nicosia e per reclamare un incontro al Ministero per la sottoscrizione della necessaria convenzione; rilanciare il problema sicurezza circa l’utilizzo delle strutture del Tribunale di Ragusa, precarie e prive dei requisiti di legge, alle quali tuttavia accedono, quotidianamente, centinaia di persone tra utenti ed operatori della giustizia.