"Avvertimento" di stile mafioso al pentito di Siracusa Rosario Piccione
Una intimidazione è stata portata a termine contro il collaboratore di giustizia siracusano, Rosario Piccione. Il pentito che ha trascorso le vacanze in una località turistica in Egitto, vive protetto in una località segreta. Al ritorno dalle ferie (ovvero ieri 2 gennaio) Piccione che gestisce insieme alla famiglia una concessionaria di auto, ha trovato le vetrate dell'esercizio commerciale in frantumi. Il collaboratore, in passato in forza al gruppo mafioso Bottaro - Attanasio, ha subito informato i carabinieri del luogo in cui vive.
E’ il secondo “avvertimento” che viene dato al pentito Piccione. Il 3 giugno dello scorso anno, ignoti malviventi collocarono a ridosso della porta d’ingresso della concessionaria alcune pallottole sulle quali erano state incise le (R.P.), che possono essere interpretate come un messaggio funebre “Riposa in pace”. Rosario Piccione ha paura. E chiede ai Pubblici Ministeri della Procura Distrettuale Antimafia di Catania, i sostituti Alessandro La Rosa e Alessandro Sorrentino, di non sottovalutare l’episodio e di intraprendere tempestive indagini per individuare gli autori sia dell’attentato del 3 giugno 2018 sia dell’avvertimento di ieri. Piccione ricorda che anche il fratello del pentito della ‘ndrangheta ucciso a Pesaro a colpi di pistola aveva denunciato degli avvertimenti da parte di ignote mani senza che la magistratura e il Servizio Centrale di Protezione avessero correttamente interpretato il significato di quei messaggi. “Spero che ci sia più attenzione da parte dei Pubblici Ministeri La Rosa e Sorrentino agli avvertimenti che hanno mandato al sottoscritto esponenti del clan mafioso Bottaro-Attanasio” ha dichiarato Rosario Piccione con voce turbata per il nuovo “messaggio” della mafia siracusana. I Carabinieri della località in cui Rosario Piccione e la sua famiglia vivono hanno potenziato la vigilanza attorno all’abitazione e al negozio del pentito.