Omicidio Pecorelli: la sorella chiede la riapertura delle indagini
La sorella di Mino Pecorelli, giornalista ucciso a Roma il 20 marzo 1979, ha chiesto di riaprire le indagini sull'omicidio del fratello, uno dei casi irrisolti piu' controversi della storia italiana. Il legale di Rosita Pecorelli, l'avvocato perugino Valter Biscotti, depositera' l'istanza di riapertura delle indagini domani alle 10 alla Procura di Roma. Una richiesta basata su "elementi tali da consentire nuovi accertamenti", sui cui contenuti, pero', resta il massimo riserbo fino a quando gli atti non arriveranno ai magistrati romani. Carmine Pecorelli, detto Mino, fu ucciso con quattro colpi di pistola sparati da vicino fuori dalla redazione di Osservatorio politico, il settimanale da lui fondato, appena dopo essere salito in auto per tornare a casa. Dopo una prima archiviazione delle indagini, la svolta arrivo' quando il pentito di mafia Tommaso Buscetta affermo' di aver saputo che l'omicidio Pecorelli venne compiuto nell'interesse dell'allora presidente del Consiglio, Giulio Andreotti. Il processo comincio' a Perugia nel 1996 e in primo grado fini' con l'assoluzione di tutti gli imputati. Una sentenza ribaltata in Appello nel 2002, quando furono condannati a ventiquattro anni di reclusione Andreotti e il boss Gaetano Badalamenti. Infine, nel 2003, la Cassazione annullo' senza rinvio la sentenza.