Sette fermi a Palermo per mafia: preso pure il nipote del "Papa"
Blitz antimafia coordinata dalla procura di Palermo. Dopo l'operazione "Cupola 2.0" che il 4 dicembre ha stoppato il tentativo di ricostituire la Commissione provinciale di Cosa nostra, sono state fermate altre sette persone. Si tratta di Leandro Greco, detto "Michele" (nipote di Michele Greco, il 'Papa' di Cosa nostra), capo del mandamento di Ciaculli, e Calogero Lo Piccolo (nipote del boss Salvatore Lo Piccolo), capo del mandamento di San Lorenzo-Tommaso Natale: esponenti di vertice che hanno partecipato alla riunione della 'Commissione'. Fermati anche Giovanni Sirchia, esponente di spicco della cosca di Passo di Rigano, che ha attivamente partecipato all'organizzazione del summit; nonche' Giuseppe Serio, Erasmo Lo Bello, Pietro Lo Sicco e Carmelo Cacocciola, cui sono state contestate anche alcune estorsioni.
In azione i carabinieri del Roni e del Comando provinciale, nonche' della Squadra mobile di Palermo. L'operazione "Cupola 2.0" il 4 dicembre aveva ha assestato un colpo durissimo all'intero gotha della mafia di Palermo, pilastri della rinnovata Commissione provinciale. Tra i 46 fermati di allora, il nuovo capo della 'Cupola', l'80enne gioielliere palermitano Settimo Mineo (capo mandamento di Pagliarelli), prescelto, quale piu' anziano tra i capi mandamento, e una parte dei componenti della commissione provinciale, Francesco Colletti (capo mandamento di Villabate), Filippo Bisconti (capo mandamento di Belmonte Mezzagno) e Gregorio Di Giovanni (capo mandamento di Porta Nuova).
Particolare importanza, nel seguito dell'operazione di oggi la collaborazione di due dei fermati di allora, Colletti e Bisconti che hanno innanzitutto ammesso il loro ruolo ai vertici di Villabate e Belmonte Mezzagno; poi hanno confermato la riorganizzazione della Commissione provinciale di Cosa nostra, specificando le dinamiche interne, fornendo importanti elementi a sostegno delle accuse nei confronti di Leandro Greco e Calogero Lo Piccolo, nipoti di Michele Greco e Salvatore Lo Piccolo; i due hanno anche detto di avere preso parte al summit che voleva ridare vigore alla 'Cupola' di Cosa nostra, svoltosi il 29 maggio in un luogo segreto; la riunione ha ristabilito le vecchie regole di Cosa nostra, cristallizzate in una "Cosa scritta"; ha deciso in capo a chi far ricadere la capacita' di interlocuzione fra mandamenti, per la discussione e risoluzione di interessi illeciti comuni, individuando dei portavoce, delegati e presentati ufficialmente dagli stessi capi mandamento. L'importanza della collaborazione dei due boss viene sottolineata alla procura diretta da Francesco Lo Voi.
Si sgretola, questa volta ad alti livelli, il muro dell'omerta' di Cosa nostra. Particolare importanza, infatti, nel seguito oggi dell'operazione 'Cupola 2.0', della Dda di Palermo, con il fermo di sette persone, tra cui i due boss di Ciaculli e San Lorenzo, eseguiti dai carabinieri del Roni e del Comando provinciale, la recente collaborazione dei due capi mandamento Francesco Colletti e Filippo Bisconti. I due hanno innanzitutto ammesso il loro ruolo ai vertici di Villabate e Belmonte Mezzagno; poi hanno confermato la riorganizzazione della Commissione provinciale di Cosa nostra, specificando le dinamiche interne, fornendo importanti elementi a sostegno delle accuse nei confronti di Leandro Greco e Calogero Lo Piccolo, nipoti di Michele Greco e Salvatore Lo Piccolo; i due hanno anche detto di avere preso parte al summit che voleva ridare vigore alla 'Cupola' di Cosa nostra. L'importanza della loro collaborazione viene sottolineata alla procura diretta da Francesco Lo Voi.