Dottoressa di guardia aggredita a Bagheria, "indifesa me ne vado"
"Spesso mi viene chiesto perche' continuo a scegliere di lavorare in guardia medica a Bagheria... in fondo ci sono molti posti piu' tranquilli, con meno carico lavorativo, con gente piu' educata. Ho provato a dare diverse risposte ma, in fondo, nessuna ha mai convinto me per prima. Me lo richiedo oggi, dopo aver conosciuto la cattiveria dell'essere umano; dopo essere stata aggredita fisicamente. Staro' bene in un paio di settimane; l'amarezza, invece, non passera' mai". E' lo sfogo su Facebook della dottoressa della guardia medica di Bagheria, Alessandra Pizzo, aggredita nei giorni scorsi. "Non mi sono mai sentita sicura dentro quella guardia, spesso - aggiunge - sembra un ring piuttosto che un posto di lavoro. Amaramente, oggi, lo confermo e lo condivido. Siamo soli. In pericolo. Indifesi. Vi offriamo il nostro meglio con il nostro niente. Ci portiamo a casa i nostri piccoli grandi successi, le spalle larghe, il bene fatto bene, i vostri grazie e i vostri sorrisi ed andiamo avanti. Se ci aggredite non possiamo piu' farlo. Se a 31 anni mi togliete la passione e la dedizione per questo lavoro di trincea finiro' per scappare via anche io". "Episodi del genere sono da condannare fermamente, sintomo di un periodo barbaro dove chiunque si sente in dovere di schernire o addirittura usare violenza sugli operatori della sanita'", dice Confintesa-Ugs Medici.