Padre Dall'Oglio è vivo ma il Vaticano non conferma
Padre Paolo Dall'Oglio potrebbe essere ancora vivo. Si è riaccesa la fiamma della speranza, seppure flebile, per la sorte del gesuita italiano scomparso in Siria più di cinque anni. E come lui sarebbero ancora vivi anche altri due ostaggi spariti nel nulla: il britannico John Cantlie e una infermiera neozelandese della croce rossa internazionale. A rilanciare la notizia è stato il quotidiano britannico Times pur con la dovuta prudenza: il 64enne sacerdote sarebbe vivo e oggetto di una trattativa dello 'Stato islamico' che vorrebbe usare lui e gli altri due ostaggi come 'merce di scambio' per sfuggire all'annientamento nell'ultima sacca di territorio nella Siria sud-orientale. Un'ipotesi costruita su informazioni, non verificabili, di fonti curde non meglio precisate che in quell'area guidano col sostegno americano l'offensiva finale contro l'Isis. Le stesse Forze democratiche siriane (Sdf), piattaforma di milizie guidate dai curdo-siriani, non hanno confermato l'indiscrezione, sottolineando di non avere notizie di Padre Dall'Oglio e di non sapere nulla dell'eventuale ipotesi di uno scambio dei tre ostaggi con una via di una fuga per i jiadhisti ormai braccati. E anche dal Vaticano non arrivano conferme. Le indiscrezioni sulla sorte di Padre Paolo Dall'Oglio si sono susseguite negli ultimi anni, senza mai una certezza sulla sorte del gesuita romano che aveva passato più di 30 anni in Siria. Dall'Oglio era stato espulso nel 2012 dal governo di Damasco, ma era rientrato a Raqqa, nel luglio del 2013 quando l'Isis stava per prendere il controllo della città. Da allora si sono perse le sue tracce e si pensa che proprio i jihadisti lo abbiano catturato. L'Isis è poi stato sconfitto formalmente in Iraq. E secondo le forze curde e quelle americane, controlla in Siria solo l'1% del territorio controllato nel triennio 2014-17. Qualche centinaio di irriducibili tiene ancora un fazzoletto di terra di pochi km quadrati, dove rimangono anche donne e bambini, familiari degli stessi jihadisti, forse usati come "scudi umani" dai miliziani. Per il governo italiano ha oggi parlato il sottosegretario agli esteri, Guglielmo Picchi, che pur mantenendo il massimo riserbo sulla vicenda Dall'Oglio, ha assicurato che "l'Italia non ha mai lasciato indietro nessuno e ha sempre seguito ogni caso con il massimo scrupolo e la massima attenzione". Anche dal Vaticano non sono arrivate indicazioni, ma fonti qualificate hanno detto di non avere nessun riscontro su quanto scritto dal Times. Il nunzio apostolico in Siria, il cardinale Mario Zenari, ha invitato tutti a prendere "con cautela" la notizia diffusa dal giornale britannico ma tenendo aperto uno spiraglio di speranza: "Non è da escluderla".