Esplosione a Catania, archiviata inchiesta caposquadra pompieri
"L'esplosione innescata dall'interno dei locali e le iniziative assunte dai vigili del fuoco intervenuti non hanno influito in alcun modo nella causazione dell'esplosione". Sono le motivazioni alla base dell'archiviazione dell'inchiesta nei confronti di Marcello Tavormina, caposquadra dei vigili del fuoco di Catania. Due i pompieri uccisi dalla devastante esplosione lo scorso 20 marzo nel corso di un intervento nel capoluogo etneo.
La squadra al comando del Tavormina era intervenuta in via Garibaldi, a seguito di una segnalazione per fuga di gas; nel corso del sopralluogo era stata immediatamente rilevata, all'interno di una bottega con doppio ingresso sulla via Garibaldi e sulla via Sacchero, la presenza di un uomo che aveva manifestato l'intenzione di suicidarsi. I pompieri intervenuti hanno tentato di forzare la porta di accesso alla bottega, chiusa dall'esterno con un lucchetto; durante le operazioni si e' verificata la devastante esplosione che ha ferito Tavormina e Giuseppe Cannavo' e provocato la morte dei due colleghi Dario Ambiamonte e Giorgio Grammatico.
"Risulta accertato - si legge ancora nel provvedimento - che i vigili del fuoco, in una situazione di elevatissimo rischio, hanno agito nel risoluto tentativo di trarre in salvo l'uomo barricatosi all'interno della bottega, rimanendo vittime incolpevoli di un'esplosione dagli stessi non provocata, in quanto il decesso e' conseguito al violento impatto con la pesante porta di ingresso di via Garibaldi, che li investiva con devastante forza d'urto dopo essersi staccata dai cardini per effetto dell'esplosione".