Corruzione, agli arresti domiciliari il sindaco di Melilli Carta e l'ex assessore Elia
Il gip del tribunale di Siracusa ha emesso delle misure cautelari nei confronti di amministratori, pubblici dipendenti ed imprenditori, accusati di aver commesso molteplici reati contro la pubblica amministrazione, la fede pubblica ed il patrimonio, in merito a procedure di affidamento di lavori e servizi da parte di uffici pubblici. Agli arresti domiciliari è finito il sindaco di Melilli, Peppe Carta di Forza Italia, mentre per il sindaco di Francofonte, Daniele Lentini, è stato emesso un divieto di dimora nel suo paese ed anche a Melilli. L'inchiesta principalmente riguarda il Comune di Melilli. Carta era stato eletto primo cittadino nell'estate del 2017 ed aveva battuto al fotofinish solo per una manciata di voti, Pippo Sorbello. Daniele Lentini al quale è stata notificata l'ordinanza del divieto di dimora, era in carica soltanto da poco piiù di 7 mesi. Sono stati gli agenti del Commissariato di Priolo ad eseguire le ordinanze.
Agli arresti domiciliari è finito anche l'ex assessore del Comune di Melilli, Stefano Elia, 42 anni. Ordinanza cautelare pure per Daniele Nunzio Lentini, 55 anni, sindaco di Francofonte all’epoca dei fatti vicedirigente del II settore del Comune di Melilli, destinatario del divieto di dimora nei Comuni di Melilli e Francofonte, con il divieto di accedervi senza preventiva autorizzazione;
Reginaldo Saraceno, 53 anni, dipendente del Comune di Melilli; Giulia Cazzetta, 58 anni, dipendente del Comune di Melilli, con incarico di Responsabile del II settore “servizi scolastici, culturali, sportivi, socio-educativi e ricreativi” a cui è stata applicata la misura cautelare della sospensione dal pubblico impiego per la durata massima prevista dalla legge; coinvolta pure Marilena Vecchio 46 anni, imprenditrice di Augusta rappresentante legale dell’impresa di trasporti Vecchio s.r.l., Sebastiano Franchino, 39 anni, imprenditore, Giovanni Zuccalà, 85 anni, di Pietraperzia, amministratore unico dell’impresa ZUCCALÀ TRAVELS s.r.l.. Franco Biondi, 58 anni, di Centuipe, imprenditore, rappresentante legale della ditta EUROVIAGGI di BIONDI Franco s.a.s., a cui è stata applicata la misura cautelare del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale.
Sono accusati, a vario titolo, di diverse condotte delittuose commesse, ognuno nell’esercizio delle rispettive funzioni, nell’ambito di procedure di affidamento di lavori e servizi da parte di alcuni uffici del Comune di Melilli.
All’esito delle indagini coordinate dal Procuratore Aggiunto Fabio Scavone, dirette dal Pm, Tommaso Pagano ed eseguite, dal mese di marzo al mese di novembre del 2018, dagli investigatori del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Priolo Gargallo, con l’utilizzo di metodologie investigative sia di tipo tradizionale che tecniche, è emersa un’organizzazione particolarmente complessa ed efficace messa in opera dal sindaco Carta e dall’Assessore Elia in particolare, con lo scopo di “gestire” in modo arbitrario e per il soddisfacimento di interessi particolari le procedure amministrative finalizzate all’affidamento a privati di servizi e lavori da parte degli uffici comunali.
Le indagini compiute hanno, così, consentito di accertare la commissione da parte degli indagati di più delitti contro la pubblica amministrazione e la pubblica fede.
Le risultanze investigative hanno fornito elementi da cui desumere come ai vertici di questa organizzazione vi fossero il sindaco Carta e l'assessore Elia. nei cui confronti, sulla scorta dei gravi indizi di colpevolezza raccolti nel corso delle indagini, il Gip ha, infatti, adottato le misure cautelari più gravi, di tipo coercitivo, cui oggi è stata data esecuzione, ritenendo, peraltro, i predetti gravemente indiziati del delitto di associazione a delinquere in concorso con il dipendente Saraceno
All’interno del sodalizio, riconoscendo la validità dell’impianto accusatorio ricostruito dalla Procura e dagli investigatori, il Gip ha, inoltre, individuato nel Sindaco Carta il promotore e capo del consesso organizzato per sfruttare in modo costante il potere connesso al suo ruolo politico ed a quello di Elia, in modo da influenzare la scelta dei soggetti imprenditoriali selezionati come contraenti del Comune, esercitando pressioni sui vari dirigenti preposti alle procedure di selezione del contraente o di affidamento diretto affinché riducessero fittiziamente, attraverso la scomposizione in più affidamenti, l’importo degli appalti, in modo da eludere le procedure più rigorose previste dalla normativa vigente, invitassero alle selezioni ditte e imprese da loro indicate e, in caso di affidamento diretto, aggiudicassero l’appalto alla ditta da loro indicata.
In alcune circostanze, poi, è stato accertato il raggiungimento di veri e propri accordi collusivi, con la complicità ed il concorso necessario degli imprenditori privati, per indirizzare lo svolgimento delle procedure negoziali di scelta del contraente verso la conclusione desiderata dagli indagati.
Emblematiche, in questo senso, alcune vicende emerse nel corso delle indagini, come quella relativa all’affidamento all’imprenditore Sebstiano Franchino di alcuni interventi di manutenzione, in cui determinante risultava l’intervento del sindaco di Melilli che favoriva, altresì, il pagamento di una fattura artificiosamente “gonfiata” o altra relativa al servizio di trasporto degli alunni della scuola materna e dell’obbligo, in relazione alla quale le indagini hanno consentito di acclarare come il servizio sia stato dapprima affidato, direttamente e senza alcuna procedura di selezione, all’impresa della Vecchio, che, poi, grazie all’accordo illecito raggiunto con i titolari delle imprese concorrenti, Zuccalà e Biondi, ha continuato di fatto a prestarlo, incassandone i proventi, nonostante venisse formalmente affidato alle altre ditte e sebbene la Vecchio non disponesse di mezzi di trasporto adeguati ed in possesso dei requisiti di legge, il tutto seguendo le indicazioni e le direttive dell’assessore Elia, che, sfruttando il potere persuasivo connesso al suo ruolo politico, istigava le condotte delittuose, agevolandole attraverso indebite pressioni e interferenze in procedimenti amministrativi e scelte decisionali di esclusiva competenza dei dirigenti preposti.
Nel corso delle indagini, le attività compiute hanno, infine, consentito di accertare anche un’ipotesi di accordo corruttivo tra il Sindaco Carta e la responsabile di una cooperativa sociale, la quale, supportata nei suoi progetti di accoglienza di minori stranieri non accompagnati con la promessa di una convenzione con il Comune di Melilli, ha promesso al primo cittadino l’assunzione di persone da lui indicate.
All’indagine è stato dato, convenzionalmente, il nome di “Operazione Muddica”, con riferimento alle espressioni dialettali “muddica” o “muddicuni” (ovvero mollica e mollicone) utilizzata dai principali indagati per individuare il beneficio ottenuto grazie alle loro condotte delittuose.