Traffico di droga tra Caltanissetta, Agrigento e Palermo: 15 arresti
La Polizia di Stato di Caltanissetta ha sgominato una organizzazione dedita al traffico di droga che operava nelle città di Caltanissetta, Palermo e Agrigento. I poliziotti della squadra mobile in collaborazione con quelli di Palermo e Agrigento, e con quelli del reparto prevenzione crimine e delle unità cinofile della Questura di Palermo, hanno eseguito 15 ordinanze di custodia cautelare, di cui 14 in carcere e 1 agli arresti domiciliari. I destinatari delle misure cautelari fanno parte di un'associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti che aveva realizzato un imponente traffico di hashish, marijuana e cocaina.
Una rete di trafficanti controllava il mercato della droga fra Palermo, Agrigento e Caltanissetta. L'inchiesta della Dda, culminata con 15 arresti, ha accertato che il gruppo riusciva a piazzare oltre un chilo di sostanze stupefacenti, in buona parte hascish e cocaina, ogni settimana. La sede operativa dell'organizzazione, che si riforniva a Palermo, era a Caltanissetta e il capo, secondo gli investigatori, sarebbe Francesco Paolo Ferdico, 54 anni, che nel traffico avrebbe coinvolto anche il fratello Giuseppe (già detenuto) e la moglie Gaetana Gagliano, finita ora agli arresti domiciliari. L'inchiesta copre, in due tronconi, un lungo arco di tempo tra il 2009 e il 2014 e ha ricostruito sia il metodo operativo dell'organizzazione sia il ruolo di ogni affiliato. Quando Ferdico, indicato come il vertice del gruppo criminale e sospettato di essere vicino alla cosca di Angelo Palermo, si è reso conto di essere finito sotto "osservazione", ha cercato di sviare le indagini trasferendosi a Porto Empedocle. Qui era andato ad abitare in un appartamento del clan dei Messina. La rete dei "corrieri" sarebbe stata gestita con un'appendice familiare da Daniele Giallanza, 46 anni, che nel giro della droga avrebbe coinvolto un nipote acquisito, Francesco Lena, e il consuocero Pietro La Cara. Proprio La Cara era stato arrestato nel 2017 con dieci chili di hashish. Nel traffico era coinvolto anche il genero di Ferdico, Michele Christian Pesce. Genero e suocero erano in continuo contatto per sospetti scambi di "carne" e "pesce", parole che in realtà avrebbero indicato ben altro genere di prodotti.