Diciotti, il no di Gasparri sull'autorizzazione a procedere per Salvini
Il ministro Matteo Salvini ha agito "per preminenti interessi pubblici" e per questo la Giunta per le immunita' del Senato deve respingere la richiesta di autorizzazione a procedere presentata dal Tribunale dei ministri di Catania. E' la proposta formulata stamattina da Maurizio Gasparri ai componenti dell'organismo di Palazzo Madama sul caso della nave Diciotti. La tesi - contenuta in una relazione di quindici pagine - sara' discussa oggi e domani, il voto arrivera' la prossima settimana, entro il termine del 22 febbraio. Poi la parola passera' all'Aula che dovra' pronunciarsi entro il 25 marzo.
A parere del relatore e presidente della Giunta Salvini (accusato dai magistrati siciliani di sequestro di persona aggravato) "ha agito per tutelare preminenti interessi di natura pubblica nel quadro di una azione di politiche di governo sul contrasto dell'immigrazione e di tutela della sicurezza nazionale che piu' volte il governo ha espresso nelle sedi parlamentari".
Gasparri ha anche annunciato la decisione chiedere al presidente del Senato di trasmettere alla Procura di Catania i documenti firmati dal premier Conte e dai ministri Luigi Di Maio e Danilo Toninelli che Salvini ha allegato alla memoria depositata in Giunta. In quelle carte il premier, il leader del Movimento e il titolare delle Infrastrutture confermano la collegialita' delle decisioni prese nei giorni del caso Diciotti. La richiesta di inviare i documenti a Catania era stata avanzata anche da Pietro Grasso e - ha assicurato Gasparri - non comportera' alcuno slittamento dei lavori della Giunta.
Intanto, se Forza Italia e Fratelli d'Italia hanno gia' da tempo annunciato l'intenzione di respingere la richiesta di autorizzazione a procedere, il Movimento 5 stelle non ha ancora sciolto la riserva. Un no sembra ormai certo, ma non e' ancora stato pronunciato ufficialmente. Mario Giarrusso ha invitato alla pazienza: "La decisione e' stata presa? Sicuramente. Aspettate e vedrete", ha detto ai cronisti. Francesco Urraro, altro componente pentastellato della Giunta, ha escluso che un eventuale 'no' equivarrebbe a un tradimento degli ideali del Movimento. Nella decisione finale, ha spiegato, "si fara' riferimento alla linea governativa, al contratto di governo" e alle dichiarazioni rese in Aula a meta' settembre proprio dal presidente Conte.
Criticano la relazione di Gasparri l'ex presidente del Senato Pietro Grasso e Gregorio De Falco. "La liberta' personale e' un diritto inviolabile che non puo' essere compresso per fini politici", ha commentato l'ex magistrato paventando il rischio di una "deriva pericolosa". Per De Falco, infine, "non si puo' far coincidere il governo con lo Stato".