Istat, disabili in Italia sono più di 3 milioni: 204 mila vivono completamente da soli
Sono tre milioni e centomila in Italia le persone con disabilità, pari al 5,2% della popolazione. Gli anziani sono i più colpiti: quasi un milione e mezzo gli ultra settantacinquenni sono in condizione di disabilità, dei quali 990 mila sono donne. E' quanto emerge dal rapporto Istat "Conoscere il mondo della disabilità", in un incontro organizzato dal Cip e dall'Inail, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presentato in occasione della Giornata delle persone con disabilità.
Delle 990 mila donne con handicap il 26,9% vive da sola, il 26,2% con il coniuge, il 17,3% con il coniuge e i figli, il 7,4% con i figli e senza coniuge, circa il 10% con uno o entrambi i genitori, il restante 12% vive in altre tipologie di nucleo familiare."Oltre seicentomila persone con limitazioni gravi vivono in una situazione di grande isolamento, senza nessuna rete su cui poter contare in caso di bisogno. Di queste, ben duecentoquattro mila vivono completamente sole. E' quanto emerge dal rapporto Istat "Conoscere il mondo della disabilità", in un incontro organizzato dal Cip e dall'Inail, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presentato in occasione della Giornata delle persone con disabilità.
Il 43,5% delle persone con limitazioni dispone di una rete di relazioni, un valore - fa notare l'Istat - assai inferiore a quello relativo al resto della popolazione, ovvero il 74,4%. La limitazione grave costituisce un ostacolo alla partecipazione culturale: solo il 9,3% delle persone che ne soffrono va frequentemente al cinema, al teatro, ad un concerto, o visita un museo durante l'anno. Nel resto della popolazione il dato si attesta invece al 30,8%. I problemi di accessibilità riducono anche la partecipazione culturale: solo 37,5% musei italiani, pubblici e privati, è attrezzato per ricevere le persone con limitazioni gravi. Tre quarti di coloro che hanno limitazioni gravi (il 77% se donne) passano più di tre ore al giorno davanti alla televisione, mentre la quota di chi è privo di limitazioni è del 59%. Sono 340 mila le persone con limitazioni gravi che leggono più di quattro libri l'anno, un valore di poco inferiore a quello delle persone senza limitazioni, cioè il 54,5%. I disabili che si dedicano all'attività sportiva è del 9,1% contro il 36,6% del resto della popolazione.
Tra i disabili tra i 16 e i 64 anni risulta occupato solo il 31,3%, di cui il 26,7% donne e 36,3 tra gli uomini. La media del resto della popolazione è invece del 57,8%. I disabili in cerca di occupazione sono il 18,1% contro il 14,8 del resto della popolazione. La maggioranza sono maschi, ovvero il 21,2% contro il 15,1% delle femmine. Il 49,7% delle persone con disabilità sono in prevalenza occupate nel settore della pubblica amministrazione (per il resto della popolazione la percentuale è di 41,3%). "Considerando gli attivi, ossia gli occupati, e le persone in cerca di occupazione - spiega l'Istat nel rapporto diffuso oggi "Conoscere il mondo della disabilità" - il gap tra la popolazione con limitazioni gravi ed il resto della popolazione aumenta, infatti sono il 49,4% tra i primi e il 72,6% tra i secondi". Le persone con disabilità raggiungono posizioni mediamente meno elevate nella carriera lavorativa, circa il 54% sono operai o lavoratori in proprio (50,4% nel resto della popolazione), il 46% è un dirigente, libero professionista o quadro (49,6% nel resto della popolazione). La quota dei soddisfatti per le mansioni svolte tra gli occupati con limitazioni gravi è del 65,4%, mentre nel resto della popolazione sale a 75,9%.
In Italia sono circa due milioni e trecentomila le famiglie nelle quali vive almeno una persona con limitazioni gravi. E' quanto emerge dal rapporto Istat "Conoscere la disabilità". Per assistere il familiare con disabilità il 32,4% delle famiglie riceve sostegno da reti informali; si tratta - sottolinea l'Istat - di una percentuale quasi doppia rispetto al totale delle famiglie che è del 16,8%. La rete informale di aiuti alle famiglie non consente di fare a meno dei servizi a pagamento. Sono, infatti, comparativamente molto di più le famiglie con disabili che vi fanno ricorso: il 24,4% contro il 10,1% del resto delle famiglie. Le famiglie in cui vivono persone con disabilità faticano a conciliare la carriera lavorativa e l'attività di cura: solo il 24,5% ha almeno un componente della famiglia in una posizione apicale o intermedia nella propria attività lavorativa (nel resto delle famiglie è il 30%). Le condizioni economiche complessive sono peggiori rispetto a quello del resto delle famiglie: il loro reddito annuo equivalente medio è di 17.476 mila euro inferiore del 7,8% di quello nazionale.