Vendevano cocaina e marijuana nella Movida di Patti: droga pure in alcune scuole
Operazione antidroga 'Piramide' dei carabinieri nel messinese tra Patti, Gioiosa Marea e Barcellona Pozzo di Gotto. In esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Patti (Me) e dal Gip del Tribunale per i Minorenni di Messina, i carabinieri hanno arrestato 6 persone; tra i quali un minorenne. Inoltre sono stati eseguiti altri 4 provvedimenti cautelari con l'applicazione dell'obbligo di dimora a carico di 3 persone e l'obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria per una donna. Tutti gli indagati sono accusati di traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Le indagini hanno consentito di portare alla luce una fitta rete di spaccio di sostanze stupefacenti, costituita da ragazzi che cedevano marijuana e cocaina a giovanissimi acquirenti, talvolta minorenni, non solo nei luoghi della movida dei comuni di Patti e Gioiosa Marea ma anche, all'esterno di alcuni istituti scolastici.
Gli arrestati stamani a Patti (Me) con l'accusa di traffico e detenzione di sostanze stupefacenti in concorso nell'operazione 'Piramide', che si trovano ai domiciliari, sono il cubano Gonzalez Perez Ignacio Francisco, 29 anni, Marco Pietro Calabrese, 26 , Alessandro D'Amico 25, Michael Morciano, 20, Rosario Lo Presti, 22, e M. G., 18, all'epoca dei fatti minorenne, condotto invece in un istituto di custodia per minori. Sono sottoposti a obbligo di dimora Mauro Corica Mauro, 37 anni, e Agostino Sangiorgio e Andrea Soloperto, entrambi 20 anni; sottoposta a obbligo di presentazione alla P.G. Daniela Sorbera, 36 anni. Gonzalez, Corica e Calabrese, sono accusati anche di estorsione.
Gli indagati cedevano marijuana e cocaina ad altrettanto giovani acquirenti, talvolta minorenni, non solo nei luoghi della movida di Patti e Gioiosa Marea ma anche, all'esterno di alcuni istituti scolastici pattesi. Durante un controllo inoltre Lo Presti, per eludere la perquisizione, aveva ingerito anche tre quantitativi di cocaina, manifestando poi agli altri indagati la sua preoccupazione per le eventuali controindicazioni e la necessità di espellere quanto ingoiato. Gonzalez, con Calabrese e Corica, sarebbero responsabili anche di un'estorsione nei confronti di un minorenne, colpevole di aver acquistato della sostanza stupefacente senza aver saldato il proprio debito. Dopo averlo minacciato si sono fatti consegnare 170 euro.