Cimice asiatica sulla frutta, danni per 500 milioni di euro
La priorità deve essere individuare risorse economiche per dare un sollievo immediato ai frutticoltori maggiormente danneggiati, così da andare a supportare il reddito dei tantissimi agricoltori che hanno visto le loro produzioni drasticamente ridotte o distrutte; in caso contrario, si registrerà un picco negli abbattimenti dei frutteti e il danno strutturale al valore aggiunto creato dalla filiera ortofrutticola sarà perenne. E' l'allarme lanciato da Agrinsieme, ricevuto dal ministero delle Politiche agricole e dai presidenti delle commissioni Agricoltura del Senato, Gianpaolo Vallardi, e della Camera, Filippo Gallinella, in merito alla crisi causata al comparto agricolo dalla cimice asiatica. Ad oggi, fa notare il coordinamento che riunisce le Organizzazioni professionali Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, "non risulta concretamente disponibile od operativo nessuno degli strumenti individuati o promessi dalle Istituzioni, a qualsiasi livello" . "Nella sola Emilia-Romagna - ricorda Agrinsieme - la cimice asiatica, o Halyomorpha halys, ha colpito tutte le principali colture frutticole, causando danni stimabili in oltre 500 milioni di euro, con perdite della produzione che vanno dal 70-80% al 100%, con gravissime ripercussioni sul territorio e sull'indotto in termini di occupazione e, in prospettiva, sulla competitività dell'intero tessuto produttivo regionale".