L'ultimo saluto al presidente del Modica Calcio ucciso da burocrazia e dal "Dio denaro"
Il Duomo di San Pietro gremito per dare l'addio ad Antonio Aurnia. La bara con le spoglie dell'ex presidente del Modica Calcio è arrivata in corso Umberto preceduta da un corteo di tifosi rossoblù che, in religioso silenzio, hanno scortato il loro presidente fino all'altare.
A presiedere la cerimonia il vescovo di Noto, Antonio Stagliano' che, nella sua omelia, ha parlato di una morte indotta da un sistema economico mostruoso. Il vescovo ha parlato di una società dell'ipermercato condizionata dalla corruzione mafiosa che impedisce di guardare l'aspetto umano della vita e delle persone. "Questa morte non deve essere inutile - ha affermato ancora - noi abbiamo il dovere di continuare quello che Antonio non ha potuto concludere. Così potrà cambiare anche la città, diventando più solidale e generosa, per combattere il Dio denaro, per combattere la burocratizzazione e la società dell'ipermercato che annulla la vita e uccide"
"Questa è un morte che ci accomuna - ha tuonato il vescovo - e ci lascia con un grande rimorso. E anche Papa Francesco ha gridato più volte che questa economia uccide. Questo sistema ti esalta e poi ti distrugge approfittando della fragilità umana. Chi è oggi un suicida? E' una persona che grida contro la società dell'ipermercato. Così non va! La morte di Antonio, nella sua forma scenica assomiglia ad un suicidio. Antonio è stato indotto a questo gesto da quel mostro della società del denaro e da quella corruzione mafiosa che aggredisce la nostra società"
A conclusione dell'omelia il vescovo ha recitato le parole di una canzone composta dopo la morte del fratello e dedicata ad Antonio Aurnia con il quale monsignor Stagliano' aveva un grande rapporto amichevole. Frate Antonello Abbate, parroco di san Pietro, ha chiesto all'assemblea di pregare per la città affinché diventi più solidale e non più vittima del mostro dell'economia che stritola i nostri valori più importanti.
All'uscita dal Duomo un lungo applauso per salutare, con commozione e rabbia, un imprenditore che ha regalato il suo lavoro e la sua passione per il calcio a tutta la città. La bara, prima di raggiungere il cimitero, è stata fatta sostare al polo commerciale - una delle intuizioni di Aurnia - e, quindi, allo stadio "Pietro Scollo", teatro di tanti successi della squadra guidata da un presidente generoso e signorile: qui, i tifosi gli hanno tributato l'ultimo saluto con quei cori di gioia tante volte intonati durante le imprese vittoriose del Modica Calcio.