Modica, il Consiglio comunale non discute sul biogas a Bellamagna: la protesta del PD
Il Consiglio comunale di Modica, nella riunione di lunedì sera, ha respinto la richiesta dell'opposizione di deliberare sulla sospensione in autotutela dell'autorizzazione alla realizzazione dell'impianto di biometano in contrada Bellamagna-Zimmardo, in territorio di Modica ma ai confini con quello di Pozzallo. La vicenda ha suscitato, nelle scorse settimane, vivaci polemiche per i rischi a danno dell'ambiente e della salubrità dell'aria. Si è anche costituito un comitato a difesa della salute pubblica e dell'ambiente. Lunedì sera erano presenti in Consiglio anche alcuni rappresentanti pozzallesi del Comitato. La richiesta di trattazione del punto, relativo alla sospensione dell’efficacia del provvedimento, porta la firma dei consiglieri di opposizione: Salvatore Poidomani, Giovanni Spadaro, Girolamo Carpentieri, Tato Cavallino, Ivana Castello e Filippo Agosta.
La consigliera Rita Floridia a nome della maggioranza ha dichiarato che preso atto che ci sarà una sentenza del TAR il 12 febbraio per l’annullamento del provvedimento e quindi sulla scorta di questo ha chiesto un rinvio della discussione dell’argomento a dopo la decisione del giudice amministrativo. Il rinvio è stato approvato a maggioranza con dodici voti favorevoli, cinque contrari e un astenuto.
Su quanto accaduto in Consiglio, si registra una nota del Partito Democratico. "E' con viva amarezza - afferma il documento - che prendiamo atto che a Modica non vi più alcuno spazio per il dibattito politico e che gli interessi dei cittadini sono subordinati a quelli ristretti di una definita cerchia cui i consiglieri a sostegno del sindaco chinano supinamente il capo. Nella seduta di lunedì non si doveva tenere un processo giuridico in sostituzione del Tar ma soltanto dibattere sulle problematiche, anche di ordine giuridico, sollevate in ordine alla autorizzazione
all’impianto e addivenire o meno a un atto di indirizzo volto alla sospensione in autotutela del provvedimento. A questo si affiancava, essendone logicamente collegato, il dibattito sulla revoca del mandato all’avvocatura di resistere al ricorso perché se è già inaccettabile che i cittadini debbano ricorrere al giudice per la presunta illegittimità degli atti posti in essere dall’amministrazione, è inammissibile che questa anziché essere al loro fianco nell’ascoltarne le ragioni, vi vada pure contro. La decisione della maggioranza a sostegno di Abbate è stata quella di non decidere e di rinviare la discussione alla “sentenza” del Tar ossia quando non vi è più nulla da discutere. E in perfetta coerenza sulla linea della politica dell’ignavia, nella audizione sulla concessione dell’impianto che si è tenuta a Palermo davanti alla Commissione Attività Produttive dell’Ars congiunta con la Commissione Ambiente e Territorio nessun rappresentante del Comune di Modica era presente".