Modica, Castello chiuso e chiese senza guide: e i turisti restano delusi
Se una coppia di turisti toscani decide di trascorrere una giornata a Modica, che sia benvenuta. Il problema è che, dopo una bella passeggiata dal Corso Umberto fino al Castello dei Conti, marito e moglie cercano una via di ingresso al maniero. Non la trovano perchè il cancello che immette sulla scalinata è inesorabilmente chiuso. Chiedono a qualche passante se il Castello aprirà in mattinata: risposta evasiva. Inutile insistere. Si ripiega sul vicino Duomo di San Giorgio. La chiesa è aperta e i due coniugi si inoltrano tra le navate dell’imponente tempio. La magnificenza della chiesa tocca il cuore dei due turisti che vorrebbero saperne di più: cercano qualcuno che illustri loro le bellezze e la storia del Duomo. Non c’è nessuno. Alla coppia non resta altro da fare che riguadagnare la strada del ritorno, fermarsi in un bar per un caffè rigenerante. Al titolare espongono bonariamente le loro lamentele: abbiamo trovato tutto chiuso, la scalinata che porta al Castello era sporca, un vero peccato perchè ci hanno parlato bene di Modica; forse siamo stati sfortunati.
Più che di sfortuna, però, crediamo che si debba parlare di inefficienza dei servizi a beneficio dei visitatori che arrivano in città anche in bassa stagione. Viene da chiedersi, ad esempio, che fine abbia fatto il tanto decantato “Consorzio turistico” che dovrebbe essere il perno sul quale far ruotare un settore fondamentale per la crescita del territorio. Non si può puntare tutto soltanto sul cioccolato e sulle rare iniziative dei privati. L’amministrazione comunale deve fare la sua parte offrendo, innanzitutto, quei servizi essenziali di natura logistica, informativa e di accoglienza, non disdegnando di ascoltare i consigli di albergatori e commercianti che, quasi sempre, sono gli iterlocutori privilegiati di chi arriva in città.