Raid razzista a Palermo a colpi di mazze contro i cingalesi: 11 arresti
Fecero irruzione nel market gestito da un cingalese, armati di mazze e bastoni. Inseguivano un "negro di m...a", come lo avevano apostrofato, anche lui originario dello Sri Lanka, che volevano punire per un comportamento "inopportuno": era andato a orinare in un angolo della strada. Si tratta di undici giovani che hanno agito per "motivi razziali", sostiene il gip Marco Gaeta che ha ordinato per tutti gli arresti domiciliari. Ancora una volta Palermo è di fronte a un episodio di razzismo. Appena dieci giorni fa un ragazzo senegalese, Kande Boubacar, è stato aggredito da una banda di ragazzini a pochi metri dal teatro Massimo. Quella volta gli aggressori erano stati fronteggiati da due giovani mentre una folla indifferente osservava la scena. E qualche giorno dopo la città è scesa in piazza per manifestare la propria vocazione all'accoglienza. Stavolta gli aggressori hanno usato metodi minacciosi per il proprietario del negozio etnico di via Casella, dove il giovane aveva cercato riparo, e per i clienti che si trovavano nel locale, anche loro inseguiti e minacciati. A una persona è stato anche strappato un anello dal dito. Era il 27 ottobre dell'anno scorso. Obiettivo dell'assalto un giovane cingalese sorpreso mentre, in compagnia di altri connazionali, stava per soddisfare sotto un albero un bisogno fisiologico. Almeno quattro giovani palermitani hanno iniziato a inveire e hanno poi colpito l'uomo al volto con un pugno inseguendolo fino al market. Il raid è stato ripreso dal sistema di videosorveglianza. Nelle immagini si vedono gli aggressori, armati di spranghe, che picchiano selvaggiamente i cingalesi che si trovavano all'interno. Solo l'intervento della polizia ha evitato che portassero via anche il computer e le telecamere che avevano ripreso l'incursione. Il gruppo era composto da ventenni e trentenni (il più giovane ha 19 anni) e da un uomo, Ivan La Versa, di 43 anni. Qualcuno ha precedenti di polizia per droga e per rapina. Alla base della caccia all'uomo c'è, secondo il gip, un "sentimento di avversione e di odio razziale". L'uomo è stato aggredito "per il solo fatto di essere lui un soggetto di etnia cingalese, oltretutto inserito in una comunità assai diffusa a Palermo". E la spinta all'odio ha una molla politica. "Il particolare momento storico - scrive infatti il magistrato - è, d'altronde, caratterizzato da un aspro contrasto, in seno alla società civile e in ambito politico, su forme e modalità di trattamento e di accoglienza da riservare ai soggetti di etnie diverse da quella occidentale. Non v'è da stupirsi, dunque, se in contesti territoriali periferici - sostiene ancora il gip - il disagio sociale possa accendere in alcuni cittadini, soprattutto in quelli di scarsa cultura e poca istruzione, idee barbare di superiorità della razza italiana (o bianca in generale) rispetto ai neri, agli africani' ai 'cingalesi', ai bengalesi e a tutti coloro che per ragioni diverse decidono di migrare e trasferirsi in Italia, ivi creando delle comunità più o meno integrate".
Ecco gli indagati per l'aggressione razzista Gioacchino Terzo, 24 anni, Alessio Filippone, 30 anni, Francesco Gaita, 24 anni, Vincenzo Gulli, 19 anni, Carmelo Lo Verde, 24 anni, Marco Fortunato, 31 anni, Giovanni Lo Dico, 22 anni, Antonino Messina, 20 anni, Antonino Marchese, 34 anni, Ivan La Versa, 43 anni, Gabriele Orlando, 27 anni.