Modica, ospedale Maggiore: arrivano nuove promesse politiche dopo anni di silenzio
In tempi di Coronavirus qualcuno comincia a ricordarsi che a Modica esiste un ospedale che serve un'utenza di oltre 115.000 abitanti del distretto ibleo, oltre a residenti in alcune città del Siracusano. Accade così che il Movimento 5Stelle di Modica presenti un ordine del giorno al Consiglio comunale per evidenziare cose che si dicono da decenni, come il mancato completamento dell'auditorium e del parcheggio sottostante la nuova ala, o il no della Regione alla creazione di otto posti letto di astanteria e il declassamento in strutture semplici di Ortopedia e Pediatria. O, ancora, la riduzione dei posti letto nel reparto di malattie infettive, peraltro unico in provincia con quattro camere a pressione negativa per i pazienti già contagiati. Anche in questo caso, il piano sanitario regionale ha tagliato alcuni posti letto a Modica per trasferirli a Ragusa in modo da mantenere il reparto al "Giovanni Paolo II". Adesso, si apprende anche che una parlamentare regionale pentastellata, Stefania Campo, esporrà i problemi dell'ospedale "Maggiore" di Modica ai suoi colleghi dell'Assemblea regionale siciliana, oltre che al direttore generale dell'Asp di Ragusa, Angelo Aliquò il quale dovrebbe essere a conoscenza della vicenda visti anche i numerosi colloqui con il sindaco di Modica. E, allora, viene da chiedersi: ma tutti coloro che adesso promettono di interessarsi per risolvere i problemi del nosocomio modicano sono stati in isolamento volontario in questi anni?