Settore ristorazione: a Sud le retribuzioni più basse d'Italia
Quello della ristorazione è sicuramente un settore molto importante per l'economia nazionale, in particolar modo per il Sud.
Le tantissime figure impiegate nella ristorazione
Sono davvero tantissime le persone che, nel Mezzogiorno, hanno un impiego in tale ambito, e si tratta peraltro di figure con differenti competenze e specializzazioni.
Bisogna considerare anzitutto tutti gli addetti alla cucina, quindi cuochi, chef e quant'altro, lavoratori che devono operare seguendo procedure molto rigorose (definite dal cosiddetto protocollo HACCP) e che devono vantare delle competenze notevoli, sia in termini di conoscenza e abilità che di capacità tecnica di utilizzare tutte le più tipiche strumentazioni da cucina quali quelle visionabili nell'e-commerce AllForFood.
Il mondo della ristorazione impiega tantissimi camerieri e addetti alla sala, banconisti, cassieri, senza trascurare le professioni ad esso correlate, di cui oggi sono un chiarissimo esempi i cosiddetti rider che, per conto di società esterne che operano tramite degli appositi strumenti online, effettuano consegne al domicilio dei clienti.
Le retribuzioni medie a carattere nazionale
Ma quali sono le retribuzioni nel mondo della ristorazione? Proprio negli scorsi giorni Istat ha pubblicato un report molto interessante e di indiscussa autorevolezza che consente di rispondere con precisione a tale quesito.
La retribuzione media oraria a livello nazionale relativa a tutti i settori risulta pari a 11,25 euro, con significative differenze in relazione alla fascia d'età dei lavoratori, e quella relativa al mondo della ristorazione è leggermente inferiore, ammontando a 10,04 euro all'ora; è utile rimarcare il fatto che Istat riferisce tale statistica al settore "attività dei servizi di alloggio e ristorazione", dunque non soltanto alla ristorazione in senso stretto.
Nelle tavole messe a disposizione da Istat, consultabili a questo link, è possibile consultare tali statistiche in relazione a 5 diverse macro-aree nazionali, ovvero quelle relative a Isole, Sud, Centro, Nord-Est e Nord-Ovest, e il Meridione risulta essere purtroppo la zona in cui i lavoratori dipendenti di aziende private operanti in tale settore sono quelli con le retribuzioni più basse.
Ristorazione: le retribuzioni a Sud
Il Sud Italia e le Isole sono le sole aree geografiche italiane in cui gli addetti del settore ristorazione non raggiungono, come media, le 10 euro orarie; il dato più basso è quello delle regioni del Sud, dove un lavoratore del settore viene retribuito 9,47 euro all'ora.
Nelle altre zone d'Italia le cifre si alzano: nel Centro questa categoria di lavoratori porta a casa, in media, 10,5 euro orari, nel Nord-Est 10,43 euro e nel Nord-Ovest 10,10 euro.
Le differenze per genere ed età
Tornando a fare "zoom" sulle retribuzioni riguardanti i lavoratori della ristorazione del Sud, la retribuzione media oraria si abbassa ancor di più se si considera la fascia di lavoratori più giovane, ovvero quella di età compresa tra 15 e 29 anni, per cui la paga media oraria risulta essere di 9,22 euro all'ora.
Delle differenze, se pur non troppo accentuate, si registrano anche per quel che riguarda il genere dei lavoratori: in riferimento al Sud, i lavoratori di sesso maschile del settore guadagnano in media 9,61 euro orari, mentre le loro colleghe 9,31 euro orari.
Un dato che non stupisce
Sicuramente questo dato non farà piacere alle tantissime persone che vivono a Sud e che sono impiegate nel settore della ristorazione con le più disparate qualifiche, tuttavia, purtroppo, questo dato non stupisce.
Il fatto che nel settore privato le retribuzioni tendano ad essere più basse a Sud è un qualcosa di noto, come peraltro confermato dalle stesse statistiche Istat: mentre la retribuzione oraria media generale (comprensiva di tutti i settori) ammonta a 11,25 euro, a Sud tale cifra scende a quota 10,25 euro, dunque è inferiore di ben 1 euro all'ora.
Posto che un normale contratto full-time prevede 40 ore di lavoro un dipendente del Sud guadagna, a parità di mansione, circa 160 euro al mese in meno rispetto alla media nazionale, con un divario ancor più marcato laddove lo si raffronti ai lavoratori delle zone del Nord.