Vescovo di Noto riprende canzone di Bennato per invitare a stare a casa
Affrontare l'emergenza sanitaria anche con le canzoni senza trascurare il messaggio evangelico. Ci prova il vescovo di Noto, monsignor Antonio Staglianò, non nuovo ad iniziative alternative per superare il 'cattolicesimo convenzionale' affidandosi alle canzoni anche grazie alle sue qualità canore. Così per l'emergenza da Coronavirus ha scritto un testo sulle note della popolare canzone di Edoardo Bennato "L'Isola che non c'è" dal titolo "#Io sono un Noi (perciò resto a casa"). "L'obiettivo del mio inedito testo - dice monsignor Staglianò - è quello di cambiare le prospettive del rapporto, una nuova visione sociale e relazionale con l'invito a stare a casa". Non a caso la sua canzone-appello ha questo incipit "E ora siamo/ tutti convinti che/ 'serrarsi in casa è un bene', Io lo faccio per te/tu fallo per me". Poi continua: "Son d'accordo con voi, l'emergenza è straziante, questo è tempo di santi e di eroi, e se li vedi lottare, patire e morire, c'è speranza di vita/ per te, per me, per Noi". L'obiettivo del vescovo è di ribadire con forza il valore della comunità. "Non siamo una comunità di individui - dice monsignor Staglianò - dove prevale l'individualismo ma una comunità di persone che aiuta e si aiuta. La canzone è un piccolo contributo che sottintende il messaggio etico e civile di restare a casa".(