Palermo, niente ammortizzatori sociali per 16 lavoratori del call center Abramo
Il call center Abramo avvierà per il Covid-19 il Fis per i suoi 3.220 lavoratori, di cui 250 palermitani, ma per 16 lavoratori interinali dell'agenzia Open Job, che da tre mesi lavoravano al call center, il contratto è scaduto oggi. Non hanno ottenuto la proroga dei contratti, non potranno accedere agli ammortizzatori sociali del decreto Cura Italia né avranno la possibilità di essere più riassunti. "Per loro, i più precari tra i precari, si tratta di una vera beffa: non hanno la Cig e la Naspi (che scatta dopo 13 settimane) e non potranno rientrare al lavoro in Abramo come gli altri, nel momento in cui finirà il periodo di cassa integrazione per i limiti imposti dal Decreto Dignità. In arrivo a Palermo vari casi del genere", dice il segretario generale della Nidil Cgil Palermo Andrea Gattuso. Il secondo caso riguarda la Steel Impianti, azienda dell'indotto Fincantieri, dove i contratti agli interinali scadevano oggi. La Steel Impianti ha attivato la cassa integrazione per i suoi dipendenti e ha chiesto all'agenzia interinale Quanta di prorogare i 6 contratti in somministrazione. Ma dall'agenzia è arrivato il diniego. Anche tra questi lavoratori c'è chi non rientra in Naspi, chi non prenderà nulla e non potrà nemmeno accedere al Tis, il trattamento di integrazione salariale, che avrebbero ottenuto qualora il contratto fosse stato prorogato, dice il sindacato. "Le aziende in cassa integrazione non stanno rinnovando i contratti a tempo determinato dei lavoratori in somministrazione. E questi lavoratori, non solo perdono il lavoro, ma si ritrovano fuori dagli ammortizzatori sociali e con la beffa di non poter essere più richiamati al lavoro causa del Decreto dignità - dice Gattuso - Esprimiamo forte preoccupazione perché secondo il Decreto dignità non è possibile rinnovare contratti senza causale. Chiediamo di modificare questa paradossale condizione".