Il sindaco di Catania: "Restate a casa", 1664 persone contagiate in Sicilia
Sono 1.664 le persone positivi al Covid-19, mentre sono 96 quelle guarite. E' quanto emerge dall'aggiornamento reso noto dalla Regione Siciliana e come comunicato all'Unità di crisi nazionale. Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 18.686. Di questi sono risultati positivi 1.859 (+68 rispetto a ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.664 persone (+58). Sono ricoverati 608 pazienti (+32 rispetto a ieri), di cui 73 in terapia intensiva (0), mentre 1.056 (+26) sono in isolamento domiciliare, 94 guariti (+2) e 101 deceduti (+8).
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 97 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 73 (20, 4, 6); Catania, 500 (174, 21, 38); Enna, 245 (139, 1, 11); Messina, 300 (128, 14, 23); Palermo, 255 (76, 24, 11); Ragusa, 40 (7, 3, 3); Siracusa, 76 (40, 24, 6); Trapani, 78 (24, 1, 2).
Intanto il sindaco di Catania, Salvo Pogliese lancia l'ennesimo appello: "Cari concittadini, ora più che mai si deve rimanere a casa. Si può uscire solo per motivate ragioni di salute, lavoro o necessità. Fermiamo il virus restando a casa. Fatelo per voi stessi e per i vostri familiari". E' il messaggio del primo cittadino, ai catanesi che sarà diffuso con un altoparlante da auto della Protezione civile comunale. "Stiamo per entrare nell'ultimo periodo determinante di questa drammatica esperienza che abbiamo vissuto - afferma Pogliese - ma grazie a Dio al momento in Sicilia, non si è verificato quello che molti temevano, cioè la crescita di contagiati esponenziale, coerentemente con quello che purtroppo è accaduto in Lombardia, in Piemonte, in Emilia e in Veneto. Proprio perché stiamo per concludere la nostra drammatica maratona, abbiamo percorso 42 chilometri mancano gli ultimi 195 metri, non possiamo certamente arrenderci adesso, non possiamo vanificare quello di buono che è stato fatto. Ecco perché - aggiunge il sindaco di Catania - vi chiedo l'ultima mano nel rispettare, in maniera rigida, tutto ciò che è inserito all'interno delle prescrizioni nazionali, regionali e locali. Dobbiamo farlo per noi stessi, lo dobbiamo fare per i nostri cari, lo dobbiamo fare per la nostra terra che saprà certamente rialzarsi dopo questa drammatica esperienza".