Coronavirus, l'ambientalista morto: la Procura di Potenza apre un'inchiesta
Un'indagine è stata aperta dalla Procura di Potenza sulla morte di Antonio Nicastro, 67enne di Potenza, deceduto giovedì all'ospedale San Carlo di Potenza per Covid-19. La famiglia ha denunciato le numerose difficoltà incontrate per effettuare il tampone e per le cure, risultate tardive. Nicastro, noto ambientalista, era stato ricoverato il 22 marzo, dopo l'esito positivo al tampone ma il caso era già emerso nei giorni precedenti per l'accorato appello lanciato dal figlio sui 'social' sullo stato di salute del padre, con una febbre che saliva e scendeva continuamente e problemi respiratori che si protraevano dalla prima settimana del mese. Tante richieste di aiuto e intervento tutte vane. Secondo quanto denunciato dal figlio, prima che venisse effettuato il tampone, il padre era stato accompagnato dai familiari al pronto soccorso del ''San Carlo'', al pre-triage, ed era stato visitato e lasciato tornare a casa con diagnosi di ''febbre e tosse'', senza ulteriori accertamenti, e con terapia di dieci giorni di ''antibiotico più pesante tramite punture''. Per volontà del presidente della Regione, Vito Bardi, è stata aperta un'indagine interna. ''Ho disposto un'immediata indagine amministrativa per capire se qualcosa non ha funzionato nelle procedure - ribadisce in un video messaggio ai lucani -. Quello che mi sento di dire con assoluta onestà è che, nel caso vi fossero inadempienze, queste saranno valutate con la massima severità''.