Donne recluse e picchiate, tre si ribellano a Ragusa: un arresto
Recluse per il coronavirus e bersaglio drammaticamente più facile di violenze. Nel giro di pochi giorni, tra la fine del mese di marzo e la scorsa settimana, ben tre interventi da parte dei poliziotti di Ragusa e di Vittoria che hanno consentito di denunciare ed allontanare tre uomini violenti per gravi maltrattamenti alle conviventi alla presenza di bambini. Nel primo caso è stata una giovane donna Ragusana, da pochi mesi mamma, a riferire le continue violenze fisiche e psichiche subite negli anni dal suo compagno. Ingiurie e maltrattamenti continuati anche alla presenza della piccola bimba di pochi mesi di vita. La donna, ormai stanca, e per tutelare la figlioletta, ha deciso di rivolgersi all'Ufficio Denunce della questura. Gli uomini dell'Ufficio Prevenzione generale e Soccorso pubblico hanno immediatamente trasmesso un'accurata notizia di reato alla Procura di Ragusa che ha richiesto e ottenuto in tempi rapidissimi l'emissione della misura cautelare del divieto di avvicinamento all'abitazione e ai luoghi frequentati dalla donna.
Anche nel secondo caso a richiedere l'intervento è stata una giovanissima donna con due bambini di eta' inferiore ai due anni. La donna, all'ennesima lite con il proprio compagno, intuendo che la situazione stava nuovamente degenerando, con uno stratagemma e' riuscita a chiamare la sala operativa della questura di Ragusa attraverso il numero di emergenza 112. Sul posto è giunta in pochi secondi una Volante e personale della Squadra mobile. La donna ha raccontato le lesioni subite nel tempo; fatti mai denunciati per paura di perdere i propri figli sotto le minacce di quell'uomo gia' condannato in passato per azioni della stessa natura. Il pubblico ministero di turno ha autorizzato l'immediata misura dell'allontanamento d'urgenza. Un terzo episodio, ha visto un'altra donna chiedere aiuto telefonicamente al commissariato di Vittoria. I poliziotti hanno arrestato il marito, interrompendo le violenze consumate anche di fronte alle figlie minori.