I medici Asp di Siracusa all'offensiva: stop a questo gioco al massacro
"Certe polemiche lasciano perplessi e non trovano riscontro nei numeri e nei fatti". I medici della Asp di Siracusa hanno firmato un documento che accomuna Direzione sanitaria, capi direttori dei Dipartimenti e primari, per replicare alle accuse sulle carenze gestionali nell'emergenza covid-19. "Nessuno al mondo è nato istruito per fronteggiare un virus che appena 3 mesi fa l'intero pianeta non conosceva. Prima di disinformare e terrorizzare i cittadini, è bene conoscere i dati: Siracusa ha un tasso di 1,99 casi per 10.000 abitanti, contro la media regionale di 3,72, la metà. Numeri che ci dicono come a Siracusa (con Ragusa) ci sia il tasso più basso dell'Isola. A Siracusa i ricoveri e i decessi sono più bassi della media regionale, mentre le guarigioni sono le più alte con 0,65 contro lo 0,23 della Sicilia, tre volte di più. E tutto questo è il frutto di un lavoro oscuro e immane". Nel documento viene spiegato come il primo caso di covid a Siracusa risale al 2 marzo. "Il 24 febbraio era stata già istituita l'unità di crisi. Sin dai primi ricoveri è stato sperimentato l'uso del Tocilizumab. In questo momento così drammatico riteniamo vergognoso e socialmente pericolosissimo questo gioco al massacro nei confronti di chi si sta prodigando senza risparmio in una battaglia in cui l'unico nemico da combattere è la malattia".