Scarcerato presunto boss di Avola, minacciò il sindaco e il giornalista Borrometi
Dopo la scarcerazione di Giuseppe Capozio, 34 anni, che nei giorni scorsi ha lasciato il carcere di Teramo per proseguire la pena residua ai “ domiciliari”, la Seconda Sezione della Corte di Appello di Catania ha disposto un altro provvedimento di scarcerazione riguardante lo stesso procedimento penale che portò alla condanna di quattro componenti avolesi che presero parte con ruoli diversi alla tentata estorsione ai danni di un noto imprenditore siracusano che all’epoca stava realizzando lo stabile per una clinica sanitaria privata alla periferia di Avola, nel luglio del 2017. Nella giornata di lunedì la Corte di Appello di Catania ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari per Paolo Zuppardo, 43 anni, avolese, ritenuto meritevole di lasciare la casa circondariale di Lanciano dove si trovava detenuto a seguito di trasferimento da Cavadonna. I giudici della Corte di Appello hanno ritenuto di accogliere la richiesta di scarcerazione motivata da precise argomentazioni presentata dai difensori dello Zuppardo, gli avvocati Natale Vaccarisi e Antonino Campisi. Lo Zuppardo così potrà scontare a casa la pena residua della condanna applicata, 3 anni e quattro mesi, avendone già scontato in carcere già 2 anni e 8 mesi. Lo stesso Zuppardo attualmente è imputato a piede libero nel processo iscritto a carico di altre sei persone nell’ambito dell’operazione dei carabinieri di Noto denominata “ Eclipse”, in fase di svolgimento al Tribunale di Siracusa, accusato di essere il presunto capo e promotore di una associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti e tentata estorsione aggravata, nonché di minacce aggravate nei confronti del vice direttore dell'Agi, il giornalista Paolo Borrometi ( nel merito attraverso FB), e sempre per minacce verbali all’attuale sindaco di Avola Luca Cannata costituitosi parte civile al processo nel corso del quale sono stati già sentiti alcuni testi , tra cui Borrometi e il sindaco Cannata, che hanno parlato delle minacce che avrebbero ricevuto dallo stesso Zuppardo. Nell’ultima udienza del 20 febbraio scorso, il sindaco di Avola sottoposto alle domande dei difensori dell’imputato dopo aver parlato dei suoi contatti o conoscenza diretta avute con lo Zuppardo nell’anno 2017, e pare anche prima, ha di fatto riferito ed ammesso di un incontro presso un noto esercizio pubblico di Avola per programmare il matrimonio che doveva contrarre Zuppardo nella prima decade di luglio 2017. Matrimonio civile programmato al Comune l’8 luglio 2017, che poi non fu celebrato dal sindaco ( o un suo delegato) per l’arresto operato dai carabinieri di Noto dello stesso Zuppardo per la tentata estorsione al cantiere edile, per cui oggi lo Zuppardo è stato ammesso alla misura cautelare degli arresti domiciliari. La prossima udienza del processo “ Ecilpse”, è fissata per il 25 giugno ( restrizioni sanitarie coronavirus permettendo), per l’esame dei testi da parte della difesa e pubblica accusa, tra cui il capitano dei carabinieri Barrotta.
Antonio Dell’Albani