Divieto consegne a domicilio nei festivi, le organizzazioni di categoria: Musumeci revochi l'ordinanza
“Quando un provvedimento genera benefici, senza produrre alcun effetto collaterale negativo, non si capisce perché non debba trovare applicazione”. CNA, Confartigianato, Casartigiani e Claai, in forma unitaria, chiedono al Governo regionale di rivedere la posizione rispetto al divieto imposto ai servizi di consegna a domicilio nei giorni festivi. “In un momento in cui l’economia è ferma, paralizzata ed in grande sofferenza per la chiusura forzata delle attività e la limitazione della mobilità delle persone – spiegano le quattro Organizzazioni datoriali – le misure restrittive, almeno quelle ritenute oggettivamente eccessive, messe in campo per il contrasto alla diffusione del Covid19, vanno allentate. E l’ordinanza del presidente Musumeci, che nella fattispecie inasprisce le disposizioni previste dal governo nazionale, risulta ad oggi incomprensibile ed ingiustificata, rispetto sia alla situazione sanitaria complessiva della Sicilia sia alle prime indicazioni e segnali di riapertura di alcune filiere, nell’ottica anche dell’ipotizzata ripresa, seppur graduale, dell’intero sistema produttivo, a partire dal 4 maggio. Pasqua e Pasquetta sono state due occasioni perdute per ridare ossigeno al tessuto economico che si occupa di produzione di cibo da asporto, con conseguenti disagi per famiglie e anziani soli. Siccome errare è umano, ma perseverare è diabolico – aggiungono CNA, Confartigianato, Casartigiani e Claai – e allora invochiamo ascolto e condivisione alle Istituzioni Politiche della Regione, e in particolar modo al Presidente Musumeci e all’Assessore al ramo, Turano, affinché, in occasione del 25 e 26 Aprile e per il ponte lungo del Primo Maggio, prevalga il buon senso e si proceda alla revoca dell’ordinanza".
E il settore parrucchieri ed estetisti chiede di riaprire al più presto. Prevedere non dopo il 3 maggio la riapertura delle attività di parrucchieria, barberia, estetisti, nails e di tutte le altre attività concernenti i servizi più strettamente collegati alla cura ed al benessere della persona. E’ quanto chiede Confesercenti in una lettera inviata oggi al presidente della Regione Nello Musumeci, impegnandosi al contempo a siglare un protocollo di sicurezza funzionale alla ripartenza.