Commissione Antimafia all'Ars querela per diffamazione Paolo Borrometi
La commissione antimafia dell'Assemblea regionale siciliana questa mattina "ha dato mandato all'unanimità al suo presidente, Claudio Fava, di agire a tutela della reputazione dell'istituzione e di presentare querela per diffamazione nei confronti del giornalista Paolo Borrometi". Assenti al momento del voto i deputati Assenza e Schillaci. E' quanto si legge in una nota.
Tra Fava e Borrometi nei giorni scorsi si è acceso un botta e risposta via social dopo la presentazione della relazione dell'Antimafia siciliana al termine dell'indagine sul ciclo dei rifiuti. Il giornalista era stato ascoltato in commissione su una vicenda relativa al Comune di Scicli, poi commissariato. "Sono allibito, arrabbiato, offeso - aveva scritto Fava su Facebook -. Perchè mentire è un vizio, ma falsificare è un reato. Per giorni Borrometi ha accusato me e l'intera commissione antimafia di aver manipolato la verità dei fatti. E adesso scopro che l'unica maldestra manipolazione l'avrebbe fatta lui, retrodatando a cinque anni fa un articolo che in realtà non aveva mai pubblicato. Se davvero le cose sono andate cosi', siamo di fronte ad un comportamento da codice penale". Secca la replica di Borrometi: "Io non mi sono mai sognato di manomettere alcunchè, ma ho solo richiamato nella mia nota di chiarimento (di qualche giorno fa) in risposta a quello che si diceva nella Relazione dell'Antimafia Regionale sui Rifiuti il mio precedente articolo".
"Aggiungo inoltre che non ho inteso offendere nessuno, ma solo ristabilire la verità dei fatti rispetto a quello che ho letto nella Relazione, nella quale risultava, appunto, che non avessi pubblicato l'articolo sull'appello contro lo scioglimento del Comune di Scicli", le parole di Borrometi che aveva a sua volta annunciato che "procederò per le vie legali in ogni sede contro chi sta alimentando calunniose insinuazioni e sospetti nei miei confronti. La dignità non ha prezzo".
Sulla querelle Fava-Borrometi è intervenuto anche l'Ordine dei giornalisti. "Della polemica a distanza tra i colleghi Claudio Fava e Paolo Borrometi avremmo fatto a meno: le accuse reciproche di 'avere fatto carte false ' o di avere detto cose 'false, falsissime', sono molto gravi, poichè coinvolgono anche la commissione regionale Antimafia. Borrometi, che tali pesanti considerazioni ha espresso nei confronti della commissione, dica con chiarezza e con prove provate come sono andati i fatti: li dimostri apertamente, fughi le ombre, pretenda in quel caso lui le scuse, ma eviti la deriva di una vicenda che, visto lo spessore dei due colleghi, non giova alla categoria".