Chiuse indagini sul parà di Siracusa morto a Pisa: "Omicidio in concorso"
E' chiusa l'inchiesta della procura militare sulla morte di Emanuele Scieri, il parà di leva siracusano trovato morto il 16 agosto 1999 nella caserma Gamerra di Pisa. L'avviso di conclusione delle indagini, della procura generale militare presso la Corte militare di appello di Roma, è stato notificato a tre indagati: Andrea Antico, caporal maggiore capo scelto dell'Esercito in servizio, Alessandro Panella, già Caporale dell'Esercito in congedo e Luigi Zabara, già caporale dell'esercito in congedo. Il reato contestato, nell'avviso di chiusura delle indagini firmato dal procuratore generale militare Marco De Paolis e dal procuratore generale militare Isacco Giorgio Giustiniani, è violenza ad inferiore mediante omicidio pluriaggravato, in concorso tra loro. "E' una grande soddisfazione. Ovviamente vale il principio della presunzione di innocenza, ma, dopo tanti anni, riuscire a dare un quadro più completo a una vicenda così dolorosa per me è una grossa soddisfazione anche nei confronti della famiglia della vittima. Un pensiero va alla famiglia e speriamo di poter, nel prosieguo del giudizio, riuscire ad arrivare a una sentenza definitiva". Lo afferma all'Adnkronos il procuratore generale militare Marco De Paolis commentando la chiusura dell'inchiesta sulla morte di Emanuele Scieri, il parà di leva siracusano trovato morto nell'agosto 1999 nella caserma Gamerra di Pisa. "Aspettiamo di vedere quali sono le ricostruzioni della procura, ma da quanto già emerso anche in passato, siamo in linea con la ricostruzione che abbiamo fatto. E' stato svolto un ottimo lavoro di indagine e aspettiamo di vedere gli atti". Così l'avvocato Maria Alessandra Furnari, legale della famiglia di Emanuele Scieri, il parà di leva siracusano trovato morto nell'agosto 1999 nella caserma Gamerra di Pisa, esprime all'Adnkronos "soddisfazione" per la chiusura dell'inchiesta della procura generale militare nei confronti di tre indagati per violenza ad inferiore mediante omicidio pluriaggravato, in concorso tra loro.