Mafia, restituiti i beni sequestrati a un tassista di San Giovanni La Punta
"Quali difensori di fiducia di Riccardo Stefano Zappalà con riferimento all’articolo apparso in data 7 dicembre 2017, vi chiediamo di pubblicare quanto segue.
“Con provvedimento del Luglio 2019, avente efficacia di cosa giudicata, il Tribunale di Catania - Sezione Misure di Prevenzione - ha disposto la restituzione in favore del sig. Zappalà Riccardo Stefano di tutti i beni sottoposti a sequestro di prevenzione nel Novembre del 2017. Allo stesso veniva contestata la contiguità al clan denominato Laudani e la sproporzione tra redditi conseguiti e patrimonio posseduto. A conclusione della vicenda giudiziaria suddetta, il Tribunale di Catania ha riconosciuto l’assoluta estraneità dello Zappalà Riccardo Stefano a qualunque contesto malavitoso, l’assoluta regolarità delle operazioni di acquisto dei beni allo stesso intestati e su conforme richiesta dell’Ufficio di Procura ha disposto il totale e definitivo svincolo dei beni originariamente sequestrati in quanto lecitamente acquisiti.” Avv. Salvatore Ganci - Avv. Francesco Antille
L'uomo era accusato di essere un corriere del clan Laudani per conto del quale, secondo la Procura, grazie al suo lavoro, trasportava droga. Il provvedimento era stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Catania su richiesta della Procura distrettuale e si basava su indagini dei militari dell'Arma svolte tra il 1999 e il 2013. Gli furono sequestrati tre appartamenti, tra Catania e Mascalucia; un locale commerciale; e un'impresa individuale riferibile alla sua attività di tassista con sede legale a San Giovanni La Punta. Zappalaà, in passato indagato per spaccio di sostanze stupefacenti, nel febbraio 2016 era stato coinvolto anche nell'inchiesta Vicerè dei carabinieri di Catania sul clan Laudani, senza essere destinatario di provvedimenti.