Protesta degli autotrasportatori di Gela per la chiusura del Terminal
Cinque consorzi di autotrasportatori di Gela, che raggruppano 120 padroncini di Tir, hanno dichiarato lo stato di agitazione per protestare contro la mancata riapertura del deposito gelese di "Terminal-Italia" dopo cinque mesi di chiusura dovuta a un guasto agli impianti di produzione di plastica (Riblene) della Versalis di Ragusa e all'emergenza da Coronavirus. I camionisti, che chiedono di poter tornare alla piena attività, temono che Terminal-Italia, azienda di Ferrovie dello Stato, intenda trasferire a Catania-Bicocca il traffico merci della stazione di Gela. Ed allora, dichiarandosi "pronti a subentrare contrattualmente a Terminal-Italia", propongono a Versalis (società del gruppo Eni) l'apertura di un apposito confronto per trovare le soluzioni alternative che garantiscano a Gela e agli autotrasportatori il mantenimento degli attuali livelli occupazionali, in un momento di pesante crisi economica. Ma prima di compiere qualsiasi passo, per i consorzi dei camionisti è indispensabile fare chiarezza sui motivi della mancata apertura del deposito di Gela e sull'improvviso stop al trasporto intermodale per Parma di quattro container carichi di plastica già ordinato da Versalis. Si cerca di evitare il muro contro muro che potrebbe portare a uno sciopero selvaggio dell'autotrasporto, con riflessi negativi sulla produzione di Riblene negli impianti di Ragusa.