Minacciano l'equipaggio di fare esplodere una bombola, sbarcati a Malta 425 migranti
Ci sono voluti fino a 40 giorni in mare, a bordo di quattro barconi turistici affittati dal governo maltese per tenerli al largo dell'isola sullo sfondo della pandemia da coronavirus, prima che 425 migranti riuscissero a toccare terra dopo essere fuggiti dalla Libia e soccorsi in diverse operazioni. Nella notte il governo della Valletta ha accettato di farli sbarcare perché "costretto", ha spiegato il premier Robert Abela, che ora si aspetta che altri Stati europei diano seguito agli impegni sbandierati sulla redistribuzione. La svolta improvvisa e la decisione notturna, ha spiegato lo stesso Abela, sono maturate dopo che un gruppo di migranti a bordo di una delle navi della Captain Morgan Cruises - che, ironia della sorte, si chiama Europa II - aveva occupato la cucina: armati di coltelli, i naufraghi hanno minacciato di far esplodere una bombola di gas e di sequestrare l'equipaggio. "Ci avevano dato mezz'ora per agire o avrebbero sequestrato l'equipaggio", ha raccontato Abela a One News, ricordando che fino a ieri mattina il governo non aveva alcuna intenzione di farli sbarcare, anche perché - ha sottolineato - Malta aveva fornito loro tutta l'assistenza necessaria alla sopravvivenza in mare. Il premier ha anche ammesso di aver preso in considerazione l'ipotesi di intervenire con la forza per riprendere il controllo dell'Europa II, ma che i vertici militari lo avevano dissuaso avvertendolo che, nel caso di un confronto armato, si sarebbero messe a rischio le vite dei migranti, dei membri dell'equipaggio e degli stessi soldati maltesi. Adesso La Valletta si aspetta la solidarietà dell'Europa che finora è stata "inesistente", ha aggiunto Abela. Alcuni Paesi Ue si erano infatti proposti di accogliere parte dei migranti, ma solo una volta che fossero sbarcati. Il 5 giugno anche la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, aveva lanciato un appello agli Stati membri a "considerare la possibilità di aiutare Malta con il ricollocamento degli oltre 400 migranti", che rappresentano "una forte pressione" per "un Paese piccolo che ha davvero bisogno della nostra solidarietà". Nello stesso giorno, la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese presentava ai colleghi Ue un 'non-paper' con le proposte di Italia, Cipro, Grecia, Spagna e la stessa Malta per rendere obbligatorio il ricollocamento tra Paesi dei migranti arrivati sul territorio Ue e per il superamento del principio della responsabilità del primo Paese d'ingresso. "Invece di farle sbarcare in un luogo sicuro come previsto dal diritto internazionale, le persone vengono utilizzate per negoziati politici, con gli Stati dell'Ue che non hanno ancora trovato una soluzione per il loro trasferimento", aveva denunciato l'ong francese Sos Méditerranée, che si prepara a riprendere il mare con la sua Ocean Viking. Ha invece già mollato gli ormeggi sabato la Sea Watch 3, nave dell'ong tedesca che dal porto di Messina - dove era rimasta bloccata per tre mesi dalle autorità italiane - si è diretta verso l'area di ricerca e soccorso davanti alla Libia, dove partenze e naufragi non si sono mai fermati, neanche in piena emergenza coronavirus.